TARANTO - La Regione Puglia con Aqp hanno proposto «soluzioni e modalità più economiche e sostenibili» per l'approvvigionamento idrico dell’acciaieria ex Ilva. Per il siderurgico verrà costruito un nuovo dissalatore, le acque dei depuratori Bellavista-Gennarini invece saranno utilizzate per l'agricoltura. Le acque dei bacini Sinni-Tara invece saranno utilizzate completamente a fini potabili. Finora le acque del Sinni-Tara venivano utilizzate per le industrie siderurgiche dell’ex Ilva, grandi consumatrici di risorsa idrica, mentre i reflui dei depuratori Gennarini-Bellavista finivano in mare. L'accordo, che sarà formalizzato con un protocollo d’intesa tra le varie parti, punta a ridisegnare il sistema idrico dell’area jonica. I reflui dei depuratori saranno affinati e utilizzati dagli agricoltori, un nuovo dissalatore in mar Grande, in prossimità del complesso ex Ilva, fornirà alla fabbrica l’acqua necessaria e i cittadini di Taranto e del Salento potranno contare su una maggiore disponibilità di acqua potabile dal Sinni-Tara. Questa soluzione, presentata dai tecnici della Regione Puglia al tavolo Cis, lo scorso 16 novembre, è stata ritenuta unanimemente più vantaggiosa e coerente con gli obiettivi di efficacia e razionalizzazione delle risorse idriche ed economiche.
La Regione Puglia con Aqp hanno proposto «soluzioni e modalità più economiche e sostenibili» per l'approvvigionamento idrico dell’acciaieria
Mercoledì 18 Novembre 2020, 21:32