Taranto saluta con la riapertura del museo archeologico nazionale MarTa la festa della repubblica, tentando così la ripartenza dopo le lunghe settimane di lockdown. Alla cerimonia, promossa e coordinata dalla direttrice Eva Degl’Innocenti hanno preso parte, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mario Turco, il prefetto Demetrio Martino, il sindaco Rinaldo Melucci, il questore Giuseppe Bellassai, il comandante provinciale dei carabinieri Luca Steffensen, l’assessore comunale alla cultura Fabiano Marti. Il MarTa era chiuso dall’8 marzo a causa Coronavirus.
«Si tratta di un giorno importante, dopo quasi tre mesi di chiusura, quello della riapertura al pubblico» ha detto la direttrice del Museo, Eva Degl’Innocenti. «È un luogo sicuro al cento per cento, e abbiamo voluto attendere proprio per poter offrire un museo con dispositivi di sicurezza. Il museo - ha detto Degl’Innocenti - non solo riapre in piena sicurezza ma con una intensa attività culturale. Infatti, per quello che faremo, ci sarà un MarTa on demand con un rapporto più ad personam. Valorizzeremo i tesori mai visti dei depositi del MarTa - ha spiegato la direttrice - che, come si sa, sono tra i più ricchi al mondo tra i Musei archeologici. Ogni settimana - ha aggiunto -, per tre giorni alla settimana, ci sarà la possibilità di avere una spiegazione. Ci sarà anche programmazione per bambini ma, sopratuttto, un elemento di punta che sarà il nostro Fab Lab, il laboratorio digitale creativo che per il momento ha operato on line con l’e-learning, riscuotendo un grande successo, e invece ci sarà proprio l’attività, con due fine settimana al mese, gratuita. E partono anche gli abbonamenti per le attività per le varie tipologie, la family card, la card per ragazzi, l’individuale e i seniores. Gli ingressi saranno contingentati - ha concluso Degl’Innocenti - con la prenotazione prevalentemente on line su piattaforma oppure telefonando al numero fisso del servizio di biglietteria».
«La riapertura oggi del Museo nazionale di Taranto ci da segnali di normalità. Normalità che abbiamo perso in questi lunghi mesi, speriamo che attraverso questo ulteriore tassello riconquistiamo normalità di vita» ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica, Mario Turco. «Oggi è anche festa della Repubblica e vogliamo associare questa riapertura al ricordo di quella festa che ci fu nel ‘46 che, allora come oggi, viviamo con una tristezza dentro, che è quella del passato, e con una speranza per il futuro che sta a noi tutti, con i nostri comportamenti responsabili, riconquistare e ricostruire». Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, «il 2 giugno è stato un momento di riconciliazione per tutti quanti noi, un momento di ricostruzione dopo la guerra, un momento di ripartenza. E oggi, oltre ad essere una giornata di festa e di memoria, ha questo dna. Dopo la pandemia, il fatto che si riparta, si ricostruisca, a cominciare dalla cultura è veramente anche un segno di riconciliazione di questo territorio, di fiducia per i giorni che ci aspettano. Siamo pieni di criticità, di problemi che dobbiamo affrontare - ha detto Melucci -, però il fatto che si continui ad investire sulla cultura, e che questo simbolo identitario della città, che è il MarTa, decida di riaprire oggi, è veramente un bel segnale. È doppiamente festa per noi».
In piazza della Vittoria, alla presenza anche dell’ammiraglio Salvatore Vitiello, del presidente della Provincia Giovanni Gugliotti e dell’arcivescovo Filippo Santoro è stata deposta una corona d’alloro al monumento dei caduti.