Bugie, false testimonianze, autocalunnie: il giudice monocratico del Tribunale di Taranto Loredana Galasso ha messo la parola fine al processo-bis sui falsi testimoni dell’omicidio di Sarah Scazzi, la studentessa 15enne strangolata ad Avetrana il 26 agosto del 2010 condannando 11 dei 12 imputati e assolvendo una sola persona. Accolto quasi integralmente la richiesta della pubblica accusa, rappresentata dal pm Mariano Buccoliero che aveva chiesto 12 condanne. Le pene più alte sono andate a Mariano Russo e Michele Misseri, condannati rispettivamente a 5 e 4 anni di reclusione.
Ivano Russo, l’amico conteso intorno al quale sarebbe nata una rivalità tra Sarah e sua cugina Sabrina (rivalità ritenuta uno dei moventi più forti alla base del delitto) è stato condannato per false informazioni al pubblico ministero e falsa testimonianza davanti alla Corte d’assise. Secondo il pm, in aula fu reticente, mentì per coprire Sabrina, cercando di sminuire l’intreccio di rapporti sentimentali e sessuali con l’estetista, la gelosia ossessiva della ragazza nei suoi confronti, il crescente interesse sentimentale della cuginetta Sarah e infine i contrasti fra le due cugine per il comune interesse sentimentale.
Per Michele Misseri - presente al momento della sentenza in aula - si tratta della terza condanna, dopo quella definitiva a 8 anni per aver gettato in fondo a un pozzo di contrada Mosca il corpo senza vita della nipotina (delitto per quale stanno scontando l'ergastolo Cosima Serrano e Sabrina Misseri, zia e cugina di Sarah) e dopo quella a un anno e mezzo inflittagli due mesi fa per aver diffamato il suo ex avvocato Daniele Galoppa e la criminologa Roberta Bruzzone.
I 4 anni di oggi riguardano l'accusa di autocalunnia per essersi incolpato ingiustamente dell’omicidio nel tentativo di scagionare moglie e figlia. La sua versione, tuttavia, non è mai stata creduta dai magistrati.
Tre anni di reclusione per Alessio Pisello, uno degli amici di comitiva di Sarah e Sabrina, accusato di falsa testimonianza, per la mamma di Ivano, Elena Baldari (il pm aveva chiesto due anni e quattro mesi), 2 anni e 6 mesi per il il fratello Claudio Russo. Assolta l’ex fidanzata Antonietta Genovino. Tutti erano accusati di aver mentito sostenendo che il 26 agosto 2010, giorno dell’omicidio, Ivano era rimasto a casa, a letto per tutto il pomeriggio.
Menzogne e calunnie, per l’accusa, sono anche quelle di Dora Serrano, sorella di Concetta (mamma di Sarah) e Cosima, che per dipingere il cognato Michele come un mostro, in aula ha raccontato di aver subìto un tentativo di molestia sessuale dal contadino. Per lei e per Giuseppe Serrano, in tribunale ha inflitto una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
Tre anni di reclusione per falsa testimonianza, a Maurizio Misseri (nipote di Michele), Anna Lucia Pichierri (moglie di Carmine Misseri), Anna Scredo, cognata del fioraio Giovanni Buccolieri (l’uomo che avrebbe assistito al sequestro di Sarah da parte di Cosima e Sabrina, poi derubricato in aula a un semplice sogno), 3 anni e 2 mesi per Giuseppe Augusto Olivieri.
(foto Antonio De Fano)