La polemica

Taranto, crisi dell'indotto Mittal: azienda diserta il vertice, rabbia del sindaco

Mimmo Mazza

Melucci: «L’azienda continua a non rispettare i lavoratori»

TARANTO - Si svolgerà oggi pomeriggio alle 14.30 a Bari la riunione della «task force» regionale per il lavoro per cercare di fare chiarezza sulla vicenda dei circa 200 lavoratori del gruppo Castiglia di Massafra impiegati presso l'impianto siderurgico» ArcelorMittal «di Taranto in attività di pulizia, trasporto e servizi». L’appalto ora è stato assegnato a cinque nuove aziende. Si teme la perdita di posti di lavoro o la riassunzione a condizioni peggiorative. All’incontro in programma negli uffici della Regione Puglia non parteciperà ArcelorMittal: l’azienda ritiene che i tavoli sui quali confrontarsi per queste vicende siano quelli sindacali e dunque declinerà l’invito.

«Apprendiamo con rammarico la notizia diramata dai vertici aziendali di Arcelor Mittal dell’assenza - fa sapere l’assessore regionale allo sviluppo economico Mino Borraccino - alla riunione della Task Force regionale per l'occupazione, convocata per la vertenza che interessa i lavoratori della ditta Castiglia. Ancora una volta l'azienda si sottrae ad un confronto istituzionale. Lo scriviamo con dispiacere, ci saremmo aspettati invece un confronto leale e costruttivo ma siamo costretti a prendere atto dell’assenza dell'azienda a questo incontro che la Regione Puglia domani ha convocato con l’azienda e con i sindacati, che naturalmente esigeva la presenza di tutte le parti in causa».

L’assenza di ArcelorMittal al vertice odierno viene pesantemente censurata dal sindaco Rinaldo Melucci. «Non sappiamo più in quante lingue e con quanta intensità dobbiamo chiedere ad ArcelorMittal il rispetto dei lavoratori tarantini, quelli diretti - dice il primo cittadino - come quelli dell’indotto. Apprendiamo da fonti della Regione Puglia di una clamorosa diserzione dell’azienda all’incontro convocato per il 4 ottobre. Noi chiediamo nuovamente che si faccia di tutto per garantire la continuità lavorativa alle decine e decine di addetti interessati, che già hanno tribolato non poco e lottano contro l’erosione dei loro salari. Su questo argomento, se ancora inascoltati, valuteremo insieme alle sigle sindacali e gli altri enti locali come tutelare al meglio il nostro territorio».

Melucci, poi, commenta la notizia del nuovo centro di ricerca di ArcelorMittal, dicendo che «sarebbe di per sé un fatto positivo. Era per altro una delle questioni che già avevano qualificato gli accordi iniziali con il Governo. Se non fosse che, anche in questo caso, l’azienda - scrive il primo cittadino in una nota stampa - non sembra voler seguire i suggerimenti della comunità ionica e dell’Amministrazione comunale, che pure si era resa formalmente disponibile ad ogni forma di supporto all’iniziativa.

Noi siamo tra i tanti che ritengono che avrebbe funzionato da vero volano per tante attività cittadine e per la vita delle nostre istituzioni accademiche, e avrebbe persino finito per risultare un buon viatico alla normalizzazione dei rapporti con i cittadini, specie i più giovani, se questo centro avesse visto la luce nel centro urbanizzato di Taranto, non tra le mure dello stabilimento siderurgico, sempre al chiuso da ogni monitoraggio e interazione con la città. Peccato davvero, ennesima occasione sprecata. Non sappiamo più come commentare - conclude Melucci - certe scelte».

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