C’è un po’ di Basilicata nella vittoria della Premier League da parte del Manchester City. È lucano, originario di Pietragalla, infatti, il fisioterapista della squadra di Pep Guardiola. Si tratta del 43enne Mario Pafundi, trasferitosi da sette anni a Manchester assieme alla moglie Tiziana e i suoi due figli Christian e Gioele.
«È la quinta Premier League -– spiega Mario - un traguardo importante a cui tengo molto e per il quale abbiamo lavorato tantissimo. Spero solo che continueremo a far bene anche nel futuro per i prossimi appuntamenti».
Dal 2016, dopo essere entrato a far parte dello staff del team, si occupa della salute delle fibre muscolari dei calciatori. Una carriera sportiva quella di Mario che, però, non è iniziata con il calcio, bensì con il ciclismo. È partito dal piccolo paese della provincia di Potenza, all’età di 15 anni per prepararsi alla sua carriera professionale, partecipando a gare nazionali; ma nel 2004 è diventando un preparatore tecnico per il Team Barloworld, che ha sede nel Regno Unito. Nel 2009 è entrato a far parte della Sky Professional Cycling Team e negli anni successivi ha lavorato, tra gli altri, con Bradley Wiggins, Chris Froome ed Elia Viviani. È stato nel 2016 che è passato al calcio entrando alla corte del Manchester City: il 43enne fa parte del gruppo dei terapisti della prima squadra che seguono passo passo alcuni calciatori. A lui, ad esempio, quest’anno è toccato Erling Haaland, con cui ha instaurato un rapporto speciale tant’è che il norvegese ha dedicato al professionista lucano una stories nel giorno del suo compleanno.
Durante gli Europei del 2020 Mario ha lavorato con l’Ucraina e ha seguito Oleksandr Zinčenko per tutto il percorso che la nazionale allenata da Andryi Shevchenko ha fatto nel torneo. I prossimi saranno giorni di gran lavoro per Mario. Con il campionato già in tasca, il City adesso punta verso la finale di FA Cup dove affronterà il prossimo 3 giugno, il Manchester United e soprattutto verso la finale di Champions League contro l’Inter che si giocherà il 10 giugno. «Mi auguro realmente vinca la squadra migliore sul campo - conclude Mario - e spero che questa volta possa toccare a noi».
