Rina Durante non fu soltanto una scrittrice che contribuì a costruire la narrativa italiana del secondo Novecento, a lei si deve quella pratica notevole che la spinse insieme ad altri pionieri a indagare prevalentemente i margini dei circuiti editoriali, letterari, con uno sguardo attento a cogliere quel particolare bordo di mondo - il Salento - che dice molte vocazioni: è qui che si amalgama lo spirito romanzesco, teatrale, musicale, coreutico e antropologico di una terra che ancora - a vent’anni dalla scomparsa di una fra le sue più importanti intellettuali - conserva il suo carattere polifonico.
La dimensione sociale della scrittura firmata Durante, dunque, non si esaurisce nei capolavori del suo lascito letterario - La Malapianta, Gli amorosi sensi, Tutto il teatro a Malandrino - teatrale, radiofonico, cinematografico e giornalistico. Il «nuovo Meridionalismo» che la scrittrice salentina innescò ponendo a servizio la sua intera vita (1928-2004) ci restituisce il momento storico cruciale, gli anni Sessanta, che la spinsero ad intuire quanto necessario fosse saltare la mediazione intellettuale orientandola con forza decisiva verso il teatro e soprattutto verso la musica.
Erano questi, infatti, gli ambiti in cui era più complesso reperire le tracce della soggettività culturale delle classi subalterne. «Un uomo è la sua storia e deve tenersela stretta (…) bisogna andarseli a cercare quei momenti in cui il buon selvaggio alza la testa ed entra nella storia»: sono queste parole a dirci il destino di una terra che ha un debito infinito con Rina Durante, che con questo spirito fondò cinquant’anni fa il Canzoniere Grecanico Salentino. Era il febbraio del ‘75. Il 16 Marzo del 1975 al Teatro Augusteo di Salerno il gruppo si presentò al pubblico durante il primo storico concerto che domani, nel Cinquantesimo anniversario, sarà l’inizio di un ricco programma di celebrazioni.
Si comincia proprio dall’incontro di presentazione del calendario pensato in collaborazione con la Regione Puglia, Puglia Culture, il Polo Biblio-Museale di Lecce, la Fondazione Notte della Taranta e il Comune di Melendugno (paese natio della Durante) per festeggiare questo compleanno speciale, domani l’appuntamento è negli spazi del Convitto Palmieri di Lecce (ore 18, ingresso libero). Il Canzoniere Grecanico Salentino ha fatto da scrigno, in tutti questi anni, per quei codici non scritti che hanno richiesto un lavoro meticoloso dedicato alla cultura popolare del Salento.
Allo storico gruppo si deve la trasformazione della pizzica e quel processo di rivelazione che ne ha fatto un fenomeno di portata internazionale. Fin dai primi album (Canti di Terra d’Otranto e della Grecìa Salentina), Concerto 1, Come farò a diventare un mito, Concerto 2), il CGS ha lasciato un’impronta profonda nella scena musicale dagli anni ‘80 fino ai giorni nostri. Dal 2007, sotto la direzione di Mauro Durante, che ha raccolto l’eredità del padre Daniele Durante, il gruppo ha conquistato la scena internazionale e nel 2018 è stato insignito del premio come Miglior Gruppo di World Music al mondo ai Songlines Music Awards.
Composto da alcuni dei più rappresentativi protagonisti della scena musicale pugliese, oggi il Canzoniere Grecanico Salentino reinterpreta in chiave contemporanea le tradizioni della pizzica tarantata, l’antico rito musicale che aveva il potere di guarire dal morso della leggendaria Taranta. Grazie alla capacità di innovare pur restando fedele alle radici, il CGS è oggi la realtà italiana di world music più acclamata al mondo. Basti pensare che recentemente, David Byrne - fondatore e frontman dei Talking Heads, produttore e fondatore di una prestigiosa etichetta musicale - ha inserito tre brani del gruppo salentino nella sua playlist di musica italiana preferita.
E festa sia, «il buon selvaggio» ha alzato la testa!