Un affresco realistico dell’infanzia italiana tra gli anni Sessanta e Settanta: lo compone «I bambini e noi» di Luigi Comencini che Rai Cultura ripropone oggi alle 22.10 su Rai Storia per la serie «RAIncheste». Andato in onda nel 1970, il lavoro di Comencini si snoda in varie località del nostro Paese, da Milano a Napoli, dall’Umbria alla Puglia, da Roma a Torino, restituendo le voci spontanee, quasi sempre di realtà sociali «basse», di un’Italia sospesa tra modernità e tradizione. Da sottolineare che il punto di vista è l’infanzia, per restituire il giusto spazio e il giusto ruolo ai bambini e ai ragazzi, in un mondo fatto a misura di adulti.
Il mondo dell’infanzia ha sempre affascinato Comencini. Basti pensare che nel 1946, appena finita la guerra, ha girato un piccolo documentario dal titolo «Bambini in città», in cui racconta le giornate di un gruppo di ragazzini sullo sfondo delle macerie cittadine di Milano; il potere della fantasia in grado di trasformare il disastro urbano in un campo da gioco. Ma non solo. Anche «Proibito rubare», il suo primo film del 1948, racconta la storia di un giovane sacerdote che decide di mettere in piedi «La città dei ragazzi». La serie comincia da Napoli e qui spicca Domenico, dodicenne, ma già adulto per il carico di responsabilità sulle spalle, che diventerà - due anni più tardi - Lucignolo nel celebre lavoro di Comencini, «Le avventure» di Pinocchio. Nella seconda puntata ci si sposta a Milano, dove tutto sembra perfetto ma dove in realtà emergono i limiti di una realtà urbana opprimente, non a misura di bambino.