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Gianluca Grignani torna domani in Puglia: «La mia lingua? Resta il rock’n’roll»

Gianluca Grignani torna domani in Puglia: «La mia lingua? Resta il rock’n’roll»

 
NICOLA MORISCO

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NICOLA MORISCO

Gianluca Grignani torna domani in Puglia: «La mia lingua? Resta il rock’n’roll»

Giovedì l’atteso concerto sul palco del Demodè di Modugno (ore 21)

Mercoledì 10 Aprile 2024, 12:11

Un modo per raccontare trent’anni della sua attività artistica, attraverso una scelta di brani contenuti in 21 album finora realizzati. Si tratta del cantautore Gianluca Grignani che con il suo tour «Residui di rock ‘n’ roll», si esibirà domani, giovedì 11 alle 21, sul palco del Demodè Club di Modugno (info: 339.736.00.06). Lo show ripercorre i successi dell’artista milanese, con una scaletta di brani come Destinazione Paradiso, La mia storia tra le dita, La fabbrica di plastica e Quando ti manca il fiato, quest’ultimo presentato a Sanremo 2023. Il 52enne artista milanese ha iniziato a scrivere le sue prime canzoni, ispirato musicalmente da artisti come Beatles, Police, Lucio Battisti ed Elvis Presley, il suo mito per eccellenza. Nel 1995 ha poi solcato il palco dell’Ariston con Destinazione Paradiso, un brano che è entrato nella storia della musica italiana. Con La fabbrica di plastica, pubblicata nel 1996, ha girato il mondo in tour, toccando diversi paesi come Canada, Messico e Stati Uniti, dove si è esibito a Graceland e New York.

Grignani, dopo un ricco e variegato percorso musicale, cosa rappresenta per lei questo nuovo tour?

«“Residui di rock’n’roll” è l’inizio di un progetto lunghissimo. Finalmente sono partito con questa serie di concerti, poi ci saranno il libro, un singolo, il primo capitolo della trilogia “Verde smeraldo” e, a seguire, gli altri due. Il tour è l’incipit del progetto».

In che modo il rock and roll è stato una costante nella sua musica?

«In realtà mi è venuto a trovarmi, non sono andato a cercarlo. Non dicevo che ero un artista che faceva rock’n’roll, adesso invece dicono che lo sono. So solo che faccio la mia musica e la gente mi etichetta come un rocker. Sicuramente è un linguaggio che mi è più consono rispetto al pop, dal vivo poi viene fuori davvero il massimo. Di sicuro posso dire che le mie performance live non sono etichettabili come pop».

La musica è al centro del live, ben architettata insieme con i suoi talentuosi musicisti. Dal punto di vista scenico com’è lo ha realizzato?

«In primis lo show è fatto dall’energia che il pubblico riesce a trasmetterti. A livello di scenografia, invece, posso dire che sul palco abbiamo inserito persino le fiamme. Con il tecnico luci Walter Luzzo e il mio chitarrista Salvatore Cafiero, abbiamo creato un impatto molto interessante. È un concerto in cui ti emozioni fin dall’inizio, esci che sei sudato ed esaltato. La musica fa la differenza: ci può anche essere un panno nero alle nostre spalle, ma se la musica è energica viene fuori un arcobaleno».

In tutti questi anni di carriera, spesso è stato etichettato come un mix di genio e sregolatezza. Si sente più geniale o svincolato da regole?

«Mi sento Gianluca Grignani. Non sento nessun tipo di regole che mi condizionano, così come non mi sento neanche geniale: sono semplicemente Gianluca e faccio la mia musica. Prima di parlare della mia sregolatezza, consiglio a chiunque di entrate e cominciare a guardare nel mio cuore».

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