Al cuore di Platonic, 10 episodi su Apple TV+, c’è il postulato di Rob Reiner (Harry, ti presento Sally), una questione esistenziale che da decenni fa riflettere i filosofi hollywoodiani: un uomo e una donna possono essere solamente amici? Commedia adulta e romantica che deve tutto al suo binomio, Seth Rogen e Rose Byrne, la serie di Francesca Delbanco e Nicholas Stoller rilancia il dilemma e riposa su una relazione platonica. Will e Sylvia, inseparabili al liceo, si ritrovano adulti e provano a comprendere perché si sono persi.
Lei ha sposato l’uomo perfetto, ha avuto tre figli e ha abbandonato la carriera di avvocato per fare la mamma a tempo pieno, lui ha sposato invece una svampita, è diventato «mastro» di birra artigianale e non ha prole. Casalinga frustrata lei, adolescente attardato lui, Sylvia e Willy non hanno più niente in comune, ma tutto quello che li separa finisce per riaccenderli. Lei compensa lui e viceversa, la complicità ritorna con la malinconia del passato e la libertà dell’infanzia. Di nuovo compagni di gioco, tornano a dire sciocchezze, a fare i capricci, a rubare animali domestici e a mentire per dissimulare i loro scacchi. Insomma, si divertono come bambini con le dita nel naso. La puerilità diventa una forma di resistenza alla corporizzazione dell’esistenza: quando Will fa il suo lavoro con amore, i suoi partner rispondono con la produttività, quando Sylvia decide di ritornare «produttiva», il comeback dura solo un giorno.
La loro amicizia è una fuga dai rapporti di potere, compresi quelli che regolano le relazioni sentimentali e sessuali. In piena crisi esistenziale, Will e Sylvia faranno progressi reinventando costantemente la loro storia. E in un mondo crudele, una relazione che funziona è già una grande vittoria.