Cercare di raccontare la trama senza svelare l’intricato e avvincente puzzle di The Crowded Room, in streaming su Apple Tv+ da oggi, è impresa da titani. Sarebbe inoltre un peccato spoilerare questo thriller psicologico ispirato a un libro e a una storia vera (The Mind of Billy Milligan), che ha dell’incredibile. Il primo episodio si apre con Danny Sullivan (Tom Holland, per la gioia delle fan) che scappa.
Siamo nel 1979, c’è stata una sparatoria al Rockfeller Center di New York, con feriti e forse una vittima. Dopo poco la polizia accerchia Danny e lo arresta. La sua versione è che l’amica Ariana (Sasha Lane) volesse spaventare, non uccidere, una persona che in passato le aveva fatto del male. Ariana però è sparita senza lasciare tracce, così come Yitzhak (Lior Raz, il protagonista di Fauda), l’uomo da cui Danny si è rifugiato per due anni, nonostante i genitori vivessero a pochi metri di distanza. L’interrogatorio appare inconcludente, Danny reticente e i fatti apparentemente inspiegabili. Finché l’investigatore, a cui è affidato il caso, chiede l’aiuto di Rya Goodwin (Amanda Seyfried). Rya non è un detective, ha competenze specifiche e solo dopo aver incontrato Danny accetta di seguirlo. I racconti del ragazzo sono discordanti, apparentemente contraddittori e allo stesso tempo plausibili.
Dove sono finiti però gli altri? Danny ha inventato tutto? Fino al sesto episodio le ipotesi più disparate sono legittime: non c’è nessun testimone o amico che possa confermare che Danny sia innocente o che Ariana fosse con lui al Rockfeller Center. Poi piano piano gli indizi puntano in un’altra, sbalorditiva, direzione.