Nella serie «Wellmania» il benessere diventa ossessione

Per Celeste Barber il corpo è un’arma di commedia di massa. Brillante instagrammista australiana, il suo account conta oggi 9,5 milioni di follower. Il suo credo, deridere il mondo dello spettacolo, la sua arma, la parodia. Un video di pochi secondi e la modella sexy o la celebrità di turno cadono sotto i colpi della sua caricatura. Non fa sconti e nemmeno prigionieri Barber, utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione e aggiungendo un tocco di scatologia anglosassone al suo cocktail già letale. Col suo fisico perfettamente nella media, è diventata suo malgrado un’icona del movimento «body positive», che sostiene la normalità e la diversità dei corpi nelle campagne pubblicitarie.

È dal 2015 che Barber ci intrattiene e ci diverte ridicolizzando le ingiunzioni che la pubblicità e la moda impongono ancora alle donne. Questa volta nel mirino c’è l’industria del wellness. Protagonista di Wellmania, serie Netflix sull’ossessione del benessere, Barber colpisce forte e colpisce duro. Per 8 episodi è Liv Healy, una giornalista lifestyle di 40 anni, basata a New York, il cui stile di vita oscilla tra sesso, alcool e droga. Tutto procede per il meglio fino al giorno in cui rientrata in Australia, il suo paese di origine, per il compleanno della sua migliore amica, l’eroina sotto cocaina fa un verybad trip. Collassa e si risveglia in ambulanza. Dopo una visita che rivela il suo deplorevole stato di salute, le viene negata la green card e la possibilità di rientrare negli States. Intrappolata nel paese degli integratori, dovrà rimettersi in forma rapidamente sperimentando tutti i metodi «salutari» che passa Sydney. Tra muesli e idroterapia del colon, si ride molto ma ci si interroga altrettanto sulle derive di un vero business e sul lato oscuro del benessere. Choc e detox!