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Icaro: focus sul divorzio, quando soffiò sul Paese un vento di progresso
Nel 1974, esattamente 50 anni fa, prevalse il «no» all’abrogazione del divorzio. L'inserto culturale della Gazzetta oggi in edicola
Eduardo scrisse a favore del divorzio, esprimendosi così su Paese Sera il ‘74: «Conserviamoci un minimo di libertà di scelta. Questa legge teniamocela». Il tema del divorzio, in Italia, è stato certamente un evento spartiacque, come definito nel bel libro di Edoardo Novelli e Gianandrea Turi, Divorzio (Carocci). Un evento che non ha riguardato soltanto il 1974, bensì un intero decennio (’65-’74).
Come precisano gli autori di questo saggio, la battaglia per il divorzio fa da sfondo propulsore all’azione dei partiti minoritari, che la includono nella loro agenda politica. In questo contesto emergono aspetti correlati: l’emancipazione della donna, i suoi diritti, l’opposizione fra le forze conservatrici e neofasciste verso il Partito Radicale e, poi, il ruolo del Vaticano, fra clericalismo e aperture progressiste di correnti della DC, che comunque non rinnegavano, coerente- mente con il giusnaturalismo, il matrimonio come consortium ominis vitae (tranne in caso di legittimo annullamento). Che cosa avviene, a un certo punto, negli Anni Sessanta?
Inizia a verificarsi il sogno anticipatore dei romanzi di Grazia Deledda e Virginia Tedeschi Treves. Nel ’61, esce il film Divorzio all’italiana e il ’63 Comizi d’amore, film inchiesta di Pasolini.
È un’Italia che si sta evolvendo, quella che veniva fuori dall’incubo fascista e dagli anni della ricostruzione economica e sociale. Certamente qualcosa ribolliva, come si può vedere dalla copertina di Tribuna illustrata, che, nel ’67, apriva con un’inchiesta e con un dato chiaro: «l’attuale Parlamento dice sì al divorzio». Soltanto due anni prima, al Teatro Eliseo di Roma, si era svolta una tavola rotonda fra divorzisti e anti- divorzisti. La CEI si pose subito in posizione contraria, soprattutto con la voce di due autorevoli cardinali, Ruffini e Siri. Ovviamente la questione era ben più complessa di quello che poteva apparire, poiché il tema rimetteva al centro il problema dei Patti Lateranensi. La Segreteria di Stato Vaticana, nel ’66, riteneva che un’ eventuale approvazione del divorzio violasse i rapporti fra Vaticano e Italia, così come sanciti nel Concordato. Ad ogni buon conto, il vento del progresso era incessante e....