Speciali
Visite, esami e monitoraggi: 2.100 malati seguiti con l’app
Telemedicina, nel 2023 estesa la rete assistenziale «Corehealth»
La casa è il primo luogo di cura. Lo sa ogni persona che affronti una fragilità e lo afferma il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che a questo obiettivo dedica una missione e 4 miliardi di euro. La Puglia è stata la prima Regione a mettere in piedi una centrale operativa di telemedicina, «COReHealth», un’opportunità innovativa per migliorare l’assistenza territoriale. Non la realizzazione tempestiva di quanto prospettato a livello nazionale, ma il tassello di un lungo percorso.
«La telemedicina in Puglia non è un percorso recente – spiega Giovanni Gorgoni, Direttore generale dell’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale (AReSS) e presidente di Euregha, il network delle autorità sanitarie locali e regionali d’Europa – Guarda alle sperimentazioni di tre progetti del 2017 e 2018. Lavoriamo da anni per la gestione del paziente con esigenze complesse, questa è l’evoluzione. Tanta esperienza ci rende oggi un laboratorio per i processi di telemedicina di tutte le regioni». La Puglia infatti nel marzo 2022 è stata individuata dal Ministero per la Transizione digitale come regione capofila, con la Lombardia, per l’espletamento delle gare delle piattaforme regionali di telemedicina.
Avviata nel 2020, «COReHealth», Centrale operativa regionale per la telemedicina delle cronicità e delle reti cliniche, è stata presentata nel 2021. È istituita presso l'AReSS, con il supporto del Policlinico di Bari. «A fine maggio 2022 è stata attivata la linea assistenziale in produzione (non più in fase sperimentale) del tumore al seno. Abbiamo già reclutato 2.100 pazienti – illustra Gorgoni - per fine anno saranno 2.500».
«COReHealth» mette a disposizione del team di cura una piattaforma cloud per la gestione telematica dei pazienti: telemonitoraggio, teleassistenza, televisita, telecooperazione sanitaria, presa in carico digitalizzata, personalizzazione dei piani di cura, gestione logistica dei kit medici. I kit sono a disposizione dei pazienti, a seconda delle esigenze cliniche: tablet, saturimetro, multiparametrico e altri strumenti che consentono di rilevare i parametri vitali e trasmetterli in tempo reale. In caso di valori problematici, si attiva nella Centrale il sistema automatico di allarmistica e si interviene prontamente. Non solo assistenza domiciliare, dunque. Il sistema di telemedicina in raccordo con il Pronto soccorso consente, da un lato, un’assistenza immediata e più efficace, dall’altro, la possibilità di evitare ricoveri impropri con minor disagio per le persone assistite e minori costi per l’amministrazione regionale.
La cura è un percorso, mai solitario. Ad esso concorre una pluralità di persone: il paziente, i suoi caregiver, le associazioni e tutto il personale sanitario, ciascuno con la sua competenza e tutti in cooperazione. A garantirla c’è un’app, disponibile per Android e iOS. «Il vantaggio più importante non è l’applicazione in sé ma la possibilità di una funzionalità che usiamo ogni giorno. Utilizziamo app per acquistare prodotti, per prenotare voli, ristoranti. Per la prima volta abbiamo su app il nostro piano di cura. Letteralmente a portata di mano. Le pazienti finora reclutate stanno apprezzando la possibilità della televisita per i follow up e quella della teleassistenza per le consulenze nutrizionali o psiconcologiche. In questi giorni lanciamo una nuova funzionalità, il diario di bordo: all’interno dell’app è possibile interloquire con il proprio medico via chat, inviando foto, vocali, selfie. Questo avvicina la Centrale al modo in cui siamo abituati a rapportarci con i nostri medici. Solo che ora lo facciamo con strumenti inappropriati, con COReHealth abbiamo un ambiente protetto, anche dal punto di vista della privacy».
«Ciò che è importante comprendere è che la telemedicina non esclude la relazione medico-paziente, sempre in presenza ogni qual volta sia necessario il confronto diretto. Non snatura la relazione, la arricchisce di nuovi strumenti».
Nel 2023 la Centrale sarà estesa ad altre sottoreti oncologiche (colon, prostata, utero, polmone), a emofilia e talassemia, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e artrite reumatoide. Queste linee assistenziali hanno già i Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) caricati in piattaforma e il supporto delle rispettive reti di patologia.