punti di vista
Quella cultura permissiva che non aiuta i giovani
Famiglie e disagio sociale, cosa fare
Tute larghe, scarpe alte, capelli cortissimi, sguardo tagliente e minaccioso, non ancora maggiorenni. Figli, in tutti i sensi, di una cultura che non c’è più; probabilmente di genitori assenti o permissivi, quelli dai quali gli psicologi mettono in guardia; i cocchi di mamma che hanno sempre ragione. E sì, magari ce l’hanno anche quando prendono a sputi gli anziani oppure schiaffeggiano una coppia che sta andando a Messa e poi si ritirano a casa come se nulla fosse. E a volte, quello che loro credono che sia nulla, un gioco per riderci su, è lo sguardo intimidatorio e minaccioso rivolto a passanti ignari, che non pensano di certo che un giovane così giovane, magari belloccio e ben vestito, possa di lì a poco mettere in atto non solo comportamenti ingeneranti paura, ma anche violenti.
Eppure questo è successo in settimana: tre distinti episodi e chissà quanti altri non sfocianti in violenza, ma in terrore sì. Nella subcultura della generazione Ottanta si chiamavano maranza, termine che è ritornato di moda su tik tok e su ogni genere di social: basta poco per riprendere e rieditare in salsa nuovo millennio lessico e comportamenti ingiustificabili. Accade a Milano come a Foggia, dalla Macchia gialla a Piazza Mercato: maranza che semina terrore prima di fuggire velocissima in monopattino, piena di adrenalina per azioni che non sono certo una marachella. Ci hanno insegnato che gli anziani si rispettano e si aiutano; che non si picchiano. Ci hanno insegnato che una coppia che passeggia il giorno dell’Angelo, semmai va salutata anche se non la si conosce, non schiaffeggiata; e ci si chiede sconsolati perché questi insegnamenti immortali siano stati messi al bando da genitori permissivi quando non complici di figli troppo deboli, si dirà, troppo fragili, che devono ancora cercare il loro nord; e dunque va bene qualche sbaglio.
Anche se viene fatto in una settimana di passione, tra la morte del Papa e la Liberazione, quando altra gioventù della stessa età si faceva fucilare per liberare la patria, come i nostri fratelli Biondi insegnano. Mesi fa furono sassi contro gli autobus e botte a giovani e innocenti stranieri cui fu persino spenta una sigaretta addosso. Un appello ai genitori: siate presenti, siate severi. I figli non hanno bisogno di avervi amici, ma di avervi come modello; non di complicità ma di autorevolezza. Forse non sanno ancora che strada prendere, ma quella della violenza è di sicuro da non percorrere. E va detto fino allo sfinimento.