Punti di vista
Così folle, disperato e grottesco: quello di Cerignola sarà il furto dell'anno
Il 23 agosto un giovane ai domiciliari ha divelto un parchimetro in pieno giorno e lo ha caricato in macchina
In una torrida mattina d’estate la Disperazione si svegliò, e chiamò a sé il Grottesco e il Folle. No, non è l’incipit di una favola orrida – di quelle che magicamente si risolvono in un lieto fine – ma quanto è accaduto a Cerignola dove un giovane (come scritto dalla Gazzetta del 24 agosto) ha divelto un parchimetro in pieno giorno e lo ha caricato in macchina, deforme trofeo impossibile da esibire. La Polizia di Stato ha immediatamente individuato l’uomo e presto, presumiamo, il parchimetro sarà nuovamente installato.
Ma dove finisce la cronaca ne inizia un’altra che ha a che fare con tante varianti che questa terra sta appuntando su un tragico cahier de doléances dove tutto è possibile, anche il gesto più bizzarro. Ci stiamo abituando a tutto con desolata rassegnazione, anche quando capita di vedere video che – potenza del web – arrivano in tempo reale a scuotere una normalità, se così si può definire, tra l’assuefatto e l’assopito, complici temperature ancora ben al di sopra della media.
Ci sono gli incendi dolosi e i migranti di Borgo Mezzanone, entrambi evocanti un inferno che neanche Dante lo avrebbe immaginato; eravamo vicini a una nuova idea di politica con le attese elezioni, ma al momento tutto sonnecchia. E sì che speravamo in uno sprint.
Mai stanchi di coniugare il verbo sperare, ci troviamo, però, di fronte al più assurdo dei furti che, è evidente, nessun livello di disperazione può spiegare o, peggio, giustificare. Mai lo sconforto o la disperazione devono avere la meglio sulle Leggi, sul Rispetto e su tutti quei Valori che meritano il nobile maiuscolo; sono queste le qualità che un cittadino deve sentire come individuo e come parte integrante di una comunità. La comunità, questa sconosciuta.
Ci interroghiamo sul modo di interrompere una volta per tutte queste storie di ordinaria follia e di insulto alle leggi e provare a vivere un ‘nuovo’ che siamo certi esistere. Costa fatica, forse, specie se la rassegnazione ottunde più del dovuto lasciandoci increduli di fronte a questo ‘spettacolo’ che sembra tolto di peso a un film che è difficile inscrivere in un genere. Quasi rasenta la fantascienza intesa nel senso dell’assai improbabile che però accade, e in tal modo turba il nostro paradigma di realtà.
Ci consola sapere, comunque, che la comunità è protetta, che le forze dell’ordine vigilano e intervengono tempestivamente. E non è un film, né una edulcorata favola che vogliamo a tutti i costi a lieto fine, ma la realtà che non si può sradicare come se fosse un parchimetro.