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Crisi alla «Feltrinelli» stipendi ridotti del 16% Operai davanti alla Om

 
Crisi alla «Feltrinelli» stipendi ridotti del 16% Operai davanti alla Om

Domenica 05 Maggio 2013, 10:03

03 Febbraio 2016, 02:52

di LUCA BARILE

BARI - La strategia aziendale è quella del silenzio più rigoroso. Nessuna azione sindacale in vista, almeno per il momento. Nessun commento ufficiale; perlomeno non quando i microfoni sono accesi. Perché ufficiosamente, tra i dipendenti della Feltrinelli la prospettiva inevitabile dei contratti di solidarietà è un rospo difficile da ingoiare. La storia è nota e ha già fatto il giro d’Italia. Dal 9 giugno prossimo il gruppo taglierà i costi del personale in tutti i punti vendita presenti sul territorio nazionale, riducendo il monte ore di lavoro, per fare fronte a un calo del fatturato, di cui la stessa azienda ha dato notizia ai giornali, che si sarebbe verificato negli ultimi due anni. 

La spiegazione, e qui torniamo al rospo difficile da ingoiare, starebbe nella crisi economica globale, che non risparmierebbe nemmeno i settori dei libri, musica, dvd e tempo libero nei quali la Feltrinelli è leader. Eppure soltanto due mesi fa Effe 2005, una delle società del gruppo Feltrinelli, ha acquistato la maggioranza delle quote di proprietà di Antica Focacceria San Francesco, un’altra società facente capo alla famiglia palermitana Conticello, fondata nel 2011 con l’obiettivo di gestire i ristoranti «Antica Focacceria» e i punti ristoro che si trovano all’interno delle librerie Feltrinelli. Con l’acquisto di nuove azioni, il pacchetto azionario della Feltrinelli è quasi raddoppiato dal 49% al 95%, mentre i Conticello, famosi per aver denunciato e trascinato in tribunale i propri estorsori in Sicilia, hanno conservato il restante 5% delle quote. Lo strumento per realizzare i risparmi sarà il contratto di solidarietà di un anno e la platea interessata sono più di 1.300 dipendenti nei 102 punti vendita in Italia. 

A Bari e provincia, l’operazione riguarderà il megastore di via Melo e i due punti vendita all’interno delle gallerie commerciali di Santa Caterina e di Casamassima. Azienda e sindacati hanno firmato il mese scorso l’accordo e nessun dipendente, a quanto pare, rifiuterà il contratto di solidarietà. L’alternativa, del resto, sarebbero stati gli esuberi. Nel solo megastore di via Melo, dove sono stati censiti ad aprile scorso 39 dipendenti (altri 5 ne hanno a Santa Caterina e 10 a Casamassima), sarà applicata la solidarietà al 15,7% (in busta paga si troveranno l’84,3%). Si salvano dalla mannaia dei tagli i quattro dipendenti del punto di ristoro. 

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