Regionali
Fi, tegola su Mazzotta che rischia la decadenza: «Tre milioni e mezzo per falsi lavori nel resort»
Il consigliere uscente salentino è incompatibile perché la Regione si è costituita parte civile nei suoi confronti nel processo in corso a Lecce
L’ipotesi di accusa è di aver messo su una classica truffa carosello: fatture false per gonfiare le spese di ristrutturazione del resort Barone di Mare di Torre dell’Orso, così da poter ottenere illecitamente 3,5 milioni del Pia Turismo. È per questo che la Procura di Lecce ormai tre anni fa ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di 18 persone tra cui l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, e dei suoi figli, con la Regione che si è costituita parte civile nei loro confronti chiedendo un risarcimento da 6 milioni di euro. E dunque Paride Mazzotta, coordinatore provinciale di Forza Italia che con 10.539 preferenze risulta eletto nella circoscrizione Lecce, diventa incompatibile: non potrà fare il consigliere regionale.
Mazzotta, 37 anni, nato a San Cesario, è consigliere uscente. Si ritrova quindi nella stessa situazione giuridica che avrebbe impedito anche a Nichi Vendola (nei cui confronti la Regione è costituita parte civile nel processo ex Ilva di Potenza) di sedere nell’aula di via Gentile. Ma il partito dell’ex governatore non ha superato la soglia di sbarramento del 4%, mentre per il giovane imprenditore turistico del Salento sono arrivate valanghe di voti ma anche una segnalazione da parte della Commissione parlamentare antimafia che lo ha bollato come impresentabile proprio per via del processo cui è sottoposto davanti alla Seconda sezione penale del Tribunale di Lecce...