L'intervista

La versione di Lobuono: «Non sono Superman, ma cambierò la Puglia»

Michele De Feudis

Il leader azzurro: basta clientelismo e scandali. «Con noi un pool di ex magistrati per verificare i bandi. Il mio rivale? Sul tema è stato distratto»

Luigi Lobuono, imprenditore e candidato governatore del centrodestra, la Puglia dal Gargano a Leuca di cosa ha bisogno nei prossimi cinque anni?

«Ha bisogno di quella che abbiamo chiamato “la svolta giusta”, un cambio di passo che si può avere con il centrodestra, ponendo un argine al clientelismo e al malgoverno da un lato, e riportando in auge la meritocrazia e l’efficienza amministrativa dall’altro».

Quale la richiesta più dolente ascoltata dai territori?

«Le priorità per i cittadini sono avere risposte su sviluppo, lavoro e sulla sanità. Finora abbiamo nascosto la Puglia dietro alcuni spot che la fanno apparire come una regione funzionante, a partire dall’appeal turistico, ma approfondendo si scoprono le tante gravi mancanze».

A cosa si riferisce?

«Sulla mobilità aerea, per esempio, a Brindisi tagliano voli, a Foggia non si sa quanto dureranno i collegamenti. Non c’è una visione sul lungo tempo, ma tutto è elettorale».

La compattezza del centrodestra quanto conta nel futuro governo della Regione?

«Siamo uniti, per la prima volta dopo tanti anni, c’è unità d’intenti tra i dirigenti e i candidati. La connessione con il governo nazionale può attivare percorsi virtuosi, grazie al dinamismo di Giorgia Meloni e del suo esecutivo».

Il premier l’ha elogiata per la coerenza nel ventennio di Emiliano…

«Mi ha fatto piacere. Esser stato indicato come candidato mi riempie di orgoglio e grande responsabilità. Sono rimasto fedele ai valori liberali del centrodestra: la cristianità, la famiglia, il lavoro e l’attenzione ai più deboli».

Decaro si è riconciliato con Vendola ed Emiliano…

«Sta confermando quello che tutti immaginavano. C'è assoluta continuità tra i tre. Decaro ha consiglieri regionali e assessori uscenti della sua corrente: ora vuole aggiustare tutto, a partire dalla sanità, ma viene da chiedersi perché non lo ha fatto in questi anni».

La questione morale nel centrosinistra?

«È sotto gli occhi di tutti, quello che è accaduto con Codice Interno, alla Regione e al Comune. E’ una questione che va affrontata con serietà, scegliendo bene gli amministratori e facendo controlli accurati: io metterò in campo alla Regione un monitoraggio su appalti e concorsi grazie ad una squadra di ex magistrati ed ex dirigenti delle forze dell’ordine. I cittadini pretendono maggiore trasparenza dalla Regione. Del resto Decaro, da sindaco, è stato distratto sulle municipalizzate, e chi guida una regione non può permettersi certe distrazioni».

Il caso nomine Asl?

«A sinistra si litiga solo sugli amici da nominare come direttori generali, mentre si trascurano le liste d’attesa e i pronto soccorso. C’è gente che muore negli ospedali, altri chiamati alle visite sei mesi dopo che sono deceduti e qui si fanno selfie e foto con le mucche o si discute di spartizioni».

C’è un rischio astensionismo?

«Registro tanto disaffezione: gli scandali hanno contribuito a screditare le istituzioni. “Non cambia nulla”, dicono. Ma io mi presento come imprenditore, non come un politico di professione: il mio pragmatismo è la strada per cambiare rotta».

Cosa farà nei primi cento giorni?

«Interverrò subito sulla sanità e sul problema idrico che tocca agricoltori e cittadini con l’erogazione dell’acqua ridotta. Non sono Superman , ma gestendo i problemi nelle mie aziende so come intervenire con tempismo e efficacia, anche grazie all’istituzione di tavolo di confronto provinciali sui dossier più delicati».

Da governatore tornerà a far invitare Israele, insieme alla Palestina, alla Fiera del Levante?

«Assolutamente sì. Bisogna porre fine a questo ostracismo. Non è la Fiera del Levante che deve intervenire per esacerbare gli animi. Mi auguro che Palestina e Israele possano trovare una giusta pace, con imprenditori e stand dei due paesi nella nostra Campionaria».

Ha un fan inatteso che l’ha colpita?

«Molti vengono dalla sinistra delusi da questi anni. Il voto è lo strumento libero che hanno i cittadini per poter certificare con il proprio consenso o l’approvazione di una amministrazione che ha fatto tanti flop, o un'alternativa netta di cambiamento, con il centrodestra. Non votando si conferma un andazzo che ha portato a criticità e disservizi. Il voto è un atto d’amore per la Puglia e per il futuro dei giovane».

Dove trascorrerà le ore roventi dello spoglio?

«Mi fermerò prima a casa per seguire l’andamento del voto, poi sarò al comitato con i dirigenti della coalizione».

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