verso le elezioni

Centrodestra ancora senza nomi mentre Decaro ha già la sesta lista con Popolari, renziani e Psi

michele de feudis

Lacarra invita il Pd ad aprire le porte: «Con noi mettiamo tutti i più forti». Tammacco, consigliere regionale della civica «Per», glissa sulla sua ricandidatura

La caratura delle liste del Pd con il nodo Brindisi e la possibile sesta lista del campo largo con Decaro illuminano con uno sciame di spunte Whatsapp gli smartphone dei dirigenti del centrosinistra.

Ieri il deputato barese Marco Lacarra, già segretario regionale dem, ha invitato il suo partito a fare liste forti, senza cincischiare in formalismi per escludere eventuali concorrenti con un conclamato consenso elettorale: «C’è il caso Brindisi che è emblematico: le liste del partito vanno fatte prendendo i migliori, ovvero quelli che possono garantire al Pd di fare un super risultato». Il parlamentare ha aggiunto: «Non fare liste aperte e competitive può essere una soluzione deleteria per noi. Di fatto, rinunciando a candidati di peso, si va a rinforzare altre liste della coalizione. Se il Pd vuole avere una proiezione di rilievo verso le politiche, deve fare buone liste. Non farle significa fare un clamoroso autogol». E sulla specificità della competizione di novembre ha chiarito ancora: «Nelle regionali non ci sono liste bloccate: viene eletto chi prende i voti. Con questo non sono per accogliere un esponente della destra, ma per dare spazio a personalità che hanno conclamata sintonia con il Pd». Poi una sintesi: «Fabiano Amati o Toni Matarrelli nella lista Pd brindisina?...

[ha collaborato Alessandra Colucci]

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