Il caso
Arpal, un concorso «sartoriale» a pochi giorni dalle elezioni: 20 posti, difficile partecipare
I requisiti sembrano calibrati sugli ex formatori storici e su chi è stato preso (senza selezione pubblica) attraverso gli appalti esterni. Il dg Budano: «È uno strumento per risolvere un problema, ma non è stato fatto su misura»
L’Arpal riapre la stagione dei concorsi pubblici con una selezione sartoriale per 20 posti di addetto al contact center che, per pura coincidenza, vede la scadenza delle domande di partecipazione il 2 ottobre, cioè esattamente il giorno in cui dovrebbero essere indette le elezioni regionali. Una scelta che sembra in realtà motivata con la necessità di assumere a tempo indeterminato personale in gran parte scelto dalla politica.
E infatti per partecipare al bando basta il diploma e soprattutto è richiesta l’esperienza di tre anni «presso una pubblica amministrazione», «a prescindere dalla natura pubblica o privata del datore di lavoro», in «materia di erogazione di politiche attive e servizi per il lavoro». Un profilo cucito su misura, da cui mancano soltanto i nomi e i cognomi dei beneficiari: gli ex formatori storici che, mantenuti in servizio in questi anni tramite appalti esterni (l’ultimo affidato al raggruppamento Epcpep-Ageform), vedranno a fine settembre la scadenza dei loro contratti di lavoro ma hanno ottenuto dal Consiglio di Stato una sentenza che obbliga la Regione ad attuare quanto previsto a loro favore in una delibera di giunta del 2023...