Martedì 16 Settembre 2025 | 23:29

Arpal, una nuova infornata di precari: nell’appalto i «segnalati» della politica

 
Massimiliano Scagliarini

Reporter:

Massimiliano Scagliarini

Arpal, una nuova infornata di precari: nell’appalto i «segnalati» della politica

L’agenzia per il lavoro e il contratto per i formatori storici già prorogato due volte: scadrà a fine agosto

Venerdì 25 Luglio 2025, 09:58

Una nuova infornata di persone riconducibili alla politica. Effettuata, ancora una volta, attraverso un appalto in scadenza su cui sempre la politica - tre giorni fa - ha provato a chiedere una proroga. Sono le coincidenze che riguardano l’Arpal, l’agenzia regionale per il lavoro. Coincidenze che si ripetono a distanza di alcuni anni. Ma il meccanismo è sempre lo stesso.

Parliamo dell’appalto «temporaneo» che a giugno 2024 era stato affidato agli enti di formazione Epcpep e Ageform per provare a risolvere la vertenza dei formatori storici che dovevano essere poi assunti da Arpal. Un appalto che è poi stato prorogato due volte e doveva scadere alla fine di agosto, ma è arrivata una nuova proroga a fine dicembre: finora riguarda solo gli assunti a tempo indeterminato, cioè gli «storici».

Ma esattamente come era accaduto per il bando precedente, anche questa volta accanto ai formatori storici erano stati assunti nuovi addetti. Molti dei quali riconducibili a consiglieri e assessori comunali del Barese: l’ipotesi è che i formatori possano essere destinatari di una procedura di selezione riservata, per ottenere la stabilizzazione in Arpal. E dunque insieme agli «storici» (in verità ormai meno di 50 addetti) ci sarebbero anche i «politici»: anche per loro è in arrivo una proroga, anche se con una riduzione oraria.

Ma del resto in Arpal le coincidenze non mancano mai, come visto nel caso delle nomine alla guida dei Centri per l’impiego del Tarantino con consiglieri comunali, assessori e mogli di sindaci di centrosinistra. Anche nel Barese ci sono coincidenze simili negli incarichi di elevata qualificazione.

Un esempio è la responsabilità degli accreditamenti, che è stata assegnata alla funzionaria Isabella Legista. Avvocato, è la sorella di Marianna Legista, vicesindaco di Bitonto e referente cittadina di Puglia Popolare, cioè il movimento civico dell’ex direttore generale di Arpal, Massimo Cassano, che fu destituito dall’agenzia proprio per la gestione dei concorsi pubblici vinti - sempre per coincidenza - da parenti suoi, della moglie e di numerosi esponenti di Puglia Popolare.

Tutto regolare, naturalmente. Gli incarichi di elevata qualificazione vengono assegnati a seguito di avviso interno, su decisione del dirigente. A giugno 2024 è stata Legista, come responsabile del procedimento, a concedere l’accreditamento come agenzia del lavoro alla cooperativa sociale La Rosa dei Venti di Noicattaro presieduta dalla sorella di Donato Liturri, consigliere di amministrazione dell’Arpal in quota al consigliere regionale Saverio Tammacco. Anche qui, tutto formalmente regolare. Tutto fortemente inopportuno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)