L’Acquedotto Pugliese non si considera (più) vincolato alla disciplina sugli appalti pubblici quando si occupa di attività no-core. E dunque potrebbe aver «nascosto», nel senso di non pubblicato, almeno una consulenza di importo rilevante affidata a soggetti esterni senza l’espletamento di una procedura ad evidenza pubblica: un contratto da 820mila euro di cui nessuno sa niente e su cui tutti chiedono chiarimenti.
È un problema serio (e non solo per l’importo della consulenza) che agita da almeno due settimane i vertici regionali dopo che la Corte dei conti ha chiesto chiarimenti alla società, al collegio sindacale e alla stessa Regione. E questo soprattutto perché, appunto, si parla di una società a capitale interamente pubblico: Aqp è titolare di un affidamento in-house per la gestione del servizio idrico integrato (l’attività «core») e dunque non è chiaro quali sarebbero i compiti privatistici di cui la società si occupa.
La questione è emersa dopo «un’attività di acquisizione documentale» dal Collegio sindacale, che ha rilevato l’affidamento a uno studio milanese (Terzi e partners), tra 2024 e 2025, di un contratto di consulenza da 820mila euro per non meglio specificate attività di affiancamento organizzativo. Ovvero per...