BARI - La Corte costituzionale ha fissato per il prossimo 9 luglio l’udienza pubblica per valutare i profili di costituzionalità dell’articolo 219 della legge di Bilancio pugliese, quella che impone ai sindaci di dimettersi 180 giorni prima della scadenza della legislatura se vogliono candidarsi alle Regionali. Una norma impugnata dal Governo perché ritenuta "irragionevole", e contro la quale la stessa Regione ha deciso di non costituirsi aprendo dunque la strada alla cancellazione.
Con l'udienza alla Consulta in estate, e le elezioni regionali a novembre, è dunque molto probabile che la norma venga cancellata in tempo per permettere ai sindaci di candidarsi con le vecchie regole, quelle che prevedono le dimissioni entro l'ultimo giorno utile per la presentazione delle liste.
Soddisfatto il sindaco di Bari, Vito Leccese, che contro la norma ha promosso la protesta dei primi cittadini facendo intervenire anche l'Anci nazionale sul ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli. «A nessuno credo sfugga- dichiara Leccese - la palese arbitrarietà della modifica legislativa regionale, che ha l’unico effetto di determinare un'indebita lesione della sfera individuale dei diritti costituzionalmente garantiti per qualunque sindaco pugliese che intenda candidarsi al ruolo di consigliere regionale attendiamo pertanto la pronuncia della Corte, che speriamo metta la parola fine fine a una brutta pagina del Consiglio regionale».