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Regione, la lite sui garanti (e sul tesoretto): in un anno 500mila euro di contributi alle associazioni

Regione, la lite sui garanti (e sul tesoretto): in un anno 500mila euro di contributi alle associazioni

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

Regione, la lite sui garanti (e sul tesoretto): in un anno 500mila euro di contributi alle associazioni

Gli incarichi scaduti anche da tre anni, il rinnovo che non si sblocca. Nell'elenco degli enti beneficiari molti sono vicini a una corrente Pd

Sabato 22 Marzo 2025, 08:55

08 Aprile 2025, 19:34

BARI - È l’ultima partita politica della legislatura, caratterizzata da un conflitto all’interno della stessa maggioranza di centrosinistra che potrebbe ancora una volta deflagrare. L’elezione dei «nuovi» garanti, dopo la «riforma» che ne ha introdotti altri tre, sulla carta dovrebbe arrivare entro l’estate. Ma è possibile che non si faccia nulla e che si rinvii tutto a dopo le elezioni. Spinte e controspinte tra chi mira al rinnovo e chi, invece, vorrebbe lasciare tutto com’è almeno per qualche altro mese.

Il garante dei minori, l’ex consigliere comunale Pd di Bari Ludovico Abbaticchio, è stato eletto nel 2017 con un mandato quinquennale scaduto ormai da tre anni. Insieme a lui è stato nominato anche il garante dei detenuti, Pietro Rossi. Quello dei disabili, Antonio Giampietro, è stato invece rinnovato a gennaio 2024 dopo il decesso del predecessore. La «riforma» inserita in Bilancio su proposta della consigliera Lucia Parchitelli (Pd) ha introdotto l’ufficio della Difesa civica, che aggiunge altri due garanti (Salute e Consumatori). Un subemendamento di Francesco Paolicelli ha disposto l’invarianza dei costi: lo stipendio dei cinque nuovi garanti sarà complessivamente equivalente a quello dei tre vecchi, e quindi scenderà dagli attuali 88mila a 33mila euro l’anno.

La norma prevedeva che la procedura di nomina dei nuovi garanti (i due scaduti e i due nuovi) partisse entro 45 giorni e dunque entro gennaio. Ma le cose si sono (prevedibilmente) complicate. L’Ufficio di presidenza del Consiglio ha infatti predisposto una bozza di regolamento, che prevede - nelle prime due votazioni - la nomina a maggioranza qualificata. Martedì prossimo dovrebbe essere approvato il bando, che dopo i 30 giorni per le candidature e le istruttorie potrebbe portare in Aula le proposte tra giugno e luglio. Ma, appunto, il vincolo della maggioranza qualificata - con l’aria che tira - rende improbabile la possibilità di raggiungere un accordo in tempi brevi e dunque è possibile che tutto resti esattamente com’è.

Il problema non sono tanto le poltrone, quanto il «tesoretto» che i tre garanti gestiscono in base a un provvedimento dello stesso Ufficio di presidenza: il regolamento consente loro di distribuire contributi agli enti del Terzo settore a fronte di proposte progettuali valutate con la massima discrezionalità. Nel solo 2024 è stato erogato con i soldi del Consiglio regionale quasi mezzo milione di euro: 13 contributi per 157mila euro tra gennaio e maggio, ben 75 per 309mila euro tra giugno e dicembre. Nei primi tre mesi del 2025 sono già stati pagati circa 150mila euro. Soldi finiti in gran parte a enti della provincia di Bari.

Uno dei principali percettori è la cooperativa Radici Future che fa capo al sociologo Leonardo Palmisano, già candidato alle Regionali nelle liste Pd. La coop ha ottenuto ad esempio 4.875 euro ad aprile 2024 dal garante dei minori, altrettanti a dicembre dal garante dei detenuti. A maggio 2024, sempre dal garante dei detenuti, erano arrivati altri 60mila euro (insieme ad altri nove enti in parte riconducibili al consorzio Meridia) dal garante dei detenuti.

In alcuni casi le procedure sono a dir poco singolari. Il 10 marzo scorso Radici Future ha chiesto un contributo al garante dei detenuti per un festival di podcast sui temi delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Il provvedimento per la concessione del finanziamento è stato emesso lo stesso giorno della richiesta. «La domanda è risultata ammissibile, a seguito dell’istruttoria svolta dalla Sezione studio e supporto alla legislazione», dice il provvedimento, firmato dal funzionario Giuseppe Del Grosso che è anche assessore al Welfare di Valenzano.

Il singolo finanziamento più importante è quello da 100mila euro erogato lo scorso anno al consorzio Meridia dal garante dei minori per un progetto di supporto educativo. Il consorzio fa capo a Gianfranco Visicchio, molto vicino all’assessore Pd barese Pietro Petruzzelli. Nella stessa orbita c’è la Fondazione Sat, che fa capo ad Augusto Masiello: 7.500 euro ad aprile 2024 e 6.375 a dicembre 2023 dal garante dei minori. A ricevere finanziamenti dai garanti persino la Associazione Interforze Protezione Civile di Giacomo Pellegrino, che sembrerebbe occuparsi di Protezione civile. Finanziamenti anche alla scuola Duse di Bari, il cui dirigente scolastico Gerardo Marchitelli è tra i più assiduoi partecipanti alle iniziative di Abbaticchio.

Poi ci sono i nomi più vicini alla politica. Tra i percettori di contributi spunta infatti la Asd Noicattaro, sulla base di una richiesta firmata dall’ex consigliere comunale Giacomo Latrofa (tra i più vicini al leader locale di Area Dem, il senatore Alberto Losacco): 5.250 euro a luglio per «una giornata a teatro». Poi c’è Soleluna di Bitritto, collegata a una consigliera comunale di Adelfia vicina alla stessa area politica di cui sopra, così come avvenuto per una onlus di Casamassima riconducibile a un consigliere comunale del posto. Una distribuzione a pioggia che in molti non vedono di buon occhio, soprattutto dentro il Pd: anche perché - questa l’accusa, nemmeno tanto velata - quei contributi potrebbero essere utilizzati per orientare la prossima campagna elettorale.

IL PRESIDENTE DI «SOLELUNA»: «MAI NESSUN RAPPORTO CON I GARANTI»

Tra la Cooperativa Soleluna e l’Ufficio a supporto del Garante regionale dei diritti del Minore della Regione Puglia «non vi è, né vi è mai stata, alcuna forma di cooperazione e/o collaborazione». E' quanto dice in una nota il presidente della Cooperativa Soleluna, Giovanni Barnaba.

«A riprova, in tanti anni di esistenza di detto Ufficio, solo in una circostanza la cooperativa è risultata assegnataria di un contributo per lo svolgimento di un’attività, avente finalità educativa e coerente con gli stringenti indirizzi previsti dalla struttura regionale. Per amore di completezza, si riporta che il contributo erogato da parte della Regione Puglia non ammontava alla totalità dell’importo richiesto, ma copriva solo il 75% dell’impegno di spesa previsto per la realizzazione dell’attività pari a € 3.750,00. Il restante 25% è stato finanziato dalla stessa Cooperativa SoleLuna, quale quota di cofinanziamento e corresponsabilità. Ciò posto, contrariamente a quanto imprudentemente asserito nell’articolo di giornale in questione, non sussiste alcuna vicinanza a partito politico che possa giustificare privilegi o vantaggi; quanto, piuttosto, un costante impegno giornaliero di qualità da parte di ogni singolo lavoratore volto a favorire il benessere di minori e famiglie del nostro amato territorio».

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