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In Puglia celle sovraffollate e carceri ormai al collasso: ecco l'inferno oltre le sbarre

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

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Penitenziari regionali strapieni (+156%). È allarme a Foggia e Taranto

Martedì 24 Dicembre 2024, 08:37

La Puglia è tra le regioni col più alto tasso di sovraffollamento carcerario e, come se non bastasse, gli spazi ridotti, le strutture obsolete, le malattie e il disagio psichico dietro le sbarre sono problemi diffusi che affliggono un sistema penitenziario in affanno.

Il triste primato relativo al sovraffollamento, già più volte denunciato da Antigone Puglia, è stato ribadito anche dall’associazione di promozione sociale Luca Coscioni secondo cui al 9 dicembre 2024: negli 11 istituti penali del Tacco d’Italia (la Casa di reclusione di Turi, l’Istituto penale maschile e femminile di Trani, la Casa circondariale «Carmelo Magli» di Taranto, le Case circondariali di San Severo, Lucera, di Lecce, di Foggia, di Brindisi, la «Francesco Rucci» di Bari e la casa di reclusione a custodia attenuata di Altamura), infatti, a fronte di una capienza regolamentare di 2.629 detenuti, ne sono presenti 4.388 con un tasso di affollamento medio del 156%.

Nelle singole realtà carcerarie provinciali, invece, a Foggia si registra un indice di sovraffollamento più alto (208%) con 717 detenuti presenti rispetto alla capienza di 364. È messo male anche il carcere di Lecce con più 1.195 detenuti a fronte dei 798 posti occupabili (161%) e Taranto (quasi 184%) con 936 reclusi rispetto alla capienza di 500 (193%).

Il sovraffollamento d’altra parte non toglie solo spazi vitali, ma anche possibilità di lavoro e di svolgere attività che spezzino la monotonia della vita penitenziaria. Quella monotonia che porta all’emergere di situazioni di forte depressione, alla base come detto di un aumento di suicidi.

In Italia sono 62.283 le persone detenute a fronte di una capienza ufficiale di 51.165 posti (dati del Ministero della Giustizia, elaborati dall’analista Marco Della Stella in una piattaforma che aggiorna costantemente i dati). Di questi, però, 4.478 posti non sono disponibili. Il tasso di affollamento è quindi del 133,405%. Durante l'estate era poco sotto il 130%.

Per questo, e di fronte al silenzio delle istituzioni, ad agosto scorso l’associazione Luca Coscioni ha diffidato le 102 Asl competenti per la salute nelle 189 carceri italiane per chiedere loro di adempiere al ruolo, previsto per legge, di fornitrici di servizi socio-sanitari e di monitoraggio delle condizioni degli istituti.

In particolare il documento (predisposto dagli avv. Francesco Di Paola, Simona Giannetti, Silvia Sole Savino coordinato da Filomena Gallo, avvocato e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e Marco Perduca, coordinatore dell’iniziativa per l’associazione Luca Coscioni) diffida le Asl ad «adempiere al proprio compito così come stabilito dalla legge e, per l’effetto, di voler provvedere, senza indugio, alla effettuazione di idonei sopralluoghi presso le strutture penitenziarie di sua competenza, al fine di apprezzare obiettivamente le circostanze relative alle effettive condizioni di igiene e delle esigenze di profilassi, impegnandosi altresì ad informare, come è nelle proprie facoltà istituzionali, i competenti Ministeri della Salute e della Giustizia, nonché a fornire tutti i servizi socio-sanitari ai detenuti e di attivarsi immediatamente qualora tali servizi non rispettassero gli standard imposti dal legislatore e oggetto di plurime contestazioni da parte degli organi giurisdizionali».

È infatti onere della Azienda sanitaria accertare anche nel corso di visite ispettive agli istituti di pena le condizioni di igiene siano rispettate e, in caso contrario, intervenire per interrompere eventuali gravi mancanze.

«Purtroppo meno della metà delle Aziende sanitarie ha risposto» ricorda Marco Perduca. «Abbiamo quindi deciso di procedere con delle richieste di accesso agli atti per ottenere le relazioni delle visite in carcere e pubblicizzato la possibilità di condividere in modo sicuro e anonimo critiche relative al diritto alla salute in carcere sul sito FreedomLeaks.org».

il sito FreedomLeaks.org « si rivolge a chi, perché parente, volontario, assistente sociale, educatore, formatore o difensore, oppure dipendente delle Asl o dell'amministrazione penitenziaria, entra negli istituti di pena».

FreedomLeaks.org permette di trasferire informazioni e segnalazioni relative al rispetto delle leggi che riguardano i diritti e le libertà delle persone, in maniera sicura, riservata e anonima grazie alla piattaforma Globaleaks che consente di attivare un canale criptato per inviare le proprie segnalazioni.

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