Trasporti in tilt
Pendolari pugliesi, il caos peggiora: «Tutta colpa dell'overtourism»
Treni bloccati e assalto a corse alternative: di norma si viaggia accalcati o in piedi, stipati e ammucchiati
Di norma si viaggia accalcati o in piedi, stipati e ammucchiati come su una corriera boliviana. Ieri mattina è stato perfino peggio. Innanzitutto il treno San Severo - Foggia, che si è fermato per un problema tecnico: i viaggiatori sono scesi e hanno disperatamente cercato altre corse.
Tra Barletta e Trani, invece, a causa di un problema infrastrutturale, si è bloccato il treno che dalla Capitanata scende verso Fasano. Immaginabile lo scompiglio tra i pendolari che in una fascia strategica (tra le 6 e le 7 del mattino) si ritrovano a rincorrere qualunque altro mezzo per arrivare al lavoro o a scuola o all’università o magari in una struttura ospedaliera per una visita.
«Oggi situazione disastrosa, assurdo che non si riescano a trovare soluzioni immediate. I regionali per Bari partiti con un’ora circa di ritardo, delle 7.02, 7.32, 8.02 da Santo Spirito per Fasano, provenienti da Barletta. Ovviamente l'app non è in linea con i ritardi reali», una delle prime testimonianze postate dagli utenti della pagina facebook «Pendolari pugliesi», una social community dove non solo si condivide la rabbia ma soprattutto ci si scambia informazioni preziose per affrontare l’odissea quotidiana.
A soffrire è tutta la direttrice che dal nord della regione (e dell’Italia) si tuffa nel Salento passando da Bari. Ma qual è la causa di un tale disservizio? «È uno dei danni dell’overtourism - risponde Antonio Bonatesta, docente dell’Università di Bari e membro del direttivo del Comitato Pendolari Pugliesi - l’effetto della destagionalizzazione, con i turisti che anche dall’estero arrivano in Puglia in questi caldi mesi d’autunno». Ecco perché i treni, già di norma affollati, in questo ultimo periodo sono strapieni. «Un sovraccarico strutturale di cui bisogna prendere atto», incalza Bonatesta.
Martedì alcuni treni si sono bloccati a Monopoli, proprio a causa del sovraccarico. I disagi sono quotidiani per una coabitazione ormai impossibile tra lavoratori, studenti, cittadini e turisti. Ecco perché il Comitato dei pendolari teme che la situazione sia sfuggita di mano alla stessa Trenitalia, magari convinta che il sovraffollamento di turisti sia sono una parentesi.
Nel frattempo i vagoni sono un tripudio quotidiano di zaini, monopattini, biciclette trolley e valigie di tutte le dimensioni, anche molto grandi perché alcuni viaggiatori stranieri trascorrono in Puglia svariate settimane spostandosi da una città all’altra. «È uno stato di disordine inaccettabile - commenta Antonio Bonatesta - ma è la questione della sicurezza a bordo che comincia seriamente a preoccupare».
Soluzioni? «Ovvio: aumentare la capacità dei convogli», suggerisce il docente che conferma il dialogo tra il Comitato e Trenitalia. «L’azienda è a conoscenza di quello che accade, la nostra interlocuzione è costante. Crediamo - chiosa Bonatesta - che sia comunque arrivato il momento di allargare il confronto all’assessorato regionale ai trasporti».