MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - Il nuovo contratto di servizio con Trenitalia porterà alla Puglia una revisione dei collegamenti su ferro. Ma grazie alla trattativa condotta in queste settimane dall’assessore Gianni Giannini, servirà anche a mettere due nuovi elettrotreni (forse tre) sulle linee per i pendolari. Oggi pomeriggio la giunta regionale darà infatti il via libera alla sottoscrizione del contratto ponte per gli anni 2016-2017, il preludio alla proroga decennale fino al 2027.
La novità è proprio l’acquisto dei due nuovi treni, per i quali la Regione è pronta a investire circa 12 milioni di euro. Una cifra che potrebbe lievitare fino a 18 milioni: se i finanziamenti statali per il rinnovo del materiale rotabile lo permetteranno, dunque, i nuovi treni saranno tre. Trenitalia ha infatti in corso una maxigara per l’acquisto di nuovi convogli, e in estate ha affidato a Alstom e Hitachi i primi due lotti (il terzo, quello per i treni diesel, potrebbe essere affidato a Stadler, il produttore polacco che ha fornito gli Atr alle Sud-Est). Proprio nell’ambito di questa fornitura (che vale 4,5 miliardi di euro e dovrebbe permettere di rinnovare il 50% della flotta regionale) la Puglia dovrebbe assicurarsi due nuovi Jazz, gli elettrotreni prodotti da Alstom che già girano sulle reti locali di molte regioni come ad esempio la Campania.
Oggi in Puglia il servizio è svolto sia dai più nuovi Minuetto e Vivalto, sia dalle composizioni con le «ribassate», carrozze degli anni ‘60-‘70 recentemente sottoposte a una revisione completa. L’arrivo di nuovi convogli servirà però a modernizzare la flotta circolante, per fornire ai pendolari un servizio sempre più confortevole. Trenitalia, peraltro, sembrerebbe intenzionata ad estendere anche ai treni regionali alcuni servizi della lunga percorrenza come ad esempio il wifi.
Il nuovo contratto di servizio, che dovrà essere preceduto, come previsto dalla legge, da una procedura pubblica di pre-informazione (va pubblicato un avviso sulla Gazzetta ufficiale europea). L’accordo ponte per gli anni 2016-2017 lascia fermo il corrispettivo a poco più di 60 milioni di euro, a fronte di un programma di esercizio che dovrà essere rivisto nel segno della maggiore efficienza: «le parti - è scritto nell’accordo - concordano su un progetto di revisione dell’offerta, a partire dal cambio orario di giugno 2017, con l’obiettivo di definire un nuovo modello di esercizio sulla rete regionale, in linea con quanto stabilito nell’Accordo quadro che la Regione ha stipulato con Rfi nell’anno 2016 e delle linee guida definite dalla Regione nel Piano regionale trasporti».
L’«accordo del 2016» parla di interoperabilità tra la rete nazionale e quella delle quattro «ex concesse», una possibilità prevista da un decreto legislativo del 2015 finora mai attuato. Interoperabilità significherebbe, per esempio, la possibilità di andare da Lecce all’aeroporto di Bari senza cambiare treno, o anche - per esempio - da Foggia a Martina Franca attraversando i binari di più di un gestore. Una possibilità che tecnicamente richiede l’attivazione di sistemi di controllo elettronico compatibili, ma che oggi diventa sempre più concreta con il passaggio di Sud-Est (la principale rete privata) al gruppo Fs: l’interconnessione tra le due reti permetterebbe infatti una «lunga percorrenza interna» per andare da Bari al Salento, dove la rete nazionale non c’è.
Oggi la giunta approverà anche le linee guida per la predisposizione dei piani di bacino. Sono le regole che le Province dovranno seguire per decidere i servizi di trasporto su gomma, quelli che la Regione manderà in gara a partire da gennaio 2018.
Puglia, in arrivo i «Jazz»

Mercoledì 21 Dicembre 2016, 09:56