Dalla parte delle donne

Centri antiviolenza in Puglia: sono 28. Capone: «Task force per azioni concrete»

Le proposte dell'assessore Rosa Barone e della presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone

PUGLIA - «Come Regione Puglia stiamo lavorando per potenziare la rete per l’assistenza e il sostegno delle donne vittime di violenza e dal 2014 ci siamo dotati della legge 29 per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. In Puglia questa rete è formata da 28 Centri antiviolenza, pubblici e privati, 49 sportelli di appoggio e 37 sportelli autonomi. Nei Cav e nei punti di ascolto lavorano professionisti formati e a questa formazione dà il proprio contributo anche la Regione Puglia. I Centri per uomini autori di violenza sono 6, uno per provincia, collegati alle reti dei servizi territoriali antiviolenza. In un primo momento, come sempre avviene, le risorse di cui si era dotata la Regione erano soltanto sperimentali, oggi sono ordinarie, e parliamo, per il 2022 di 2.500.000 euro circa per le risorse statali e di più di 1 milione di risorse regionali». Lo ha dichiarato in aula consiliare l’assessora al Welfare Rosa Barone. Sono 2.258 i nuovi accessi ai Cav e alle Case rifugio del 2022, 18 unità in meno rispetto al 2021. Le donne sono di nazionalità italiana per il 90% dei casi. Il 67,7% si è rivolto spontaneamente al centro antiviolenza mentre per il 32,3% dei casi si tratta di invio da altri servizi della rete locale. Fra gli autori delle violenze figurano prevalentemente il partner e l’ex partner, due tipologie di autori che rappresentano complessivamente l’80%; se aggiungiamo la percentuale che fa riferimento all’area dei "parenti» (8%), abbiamo una percentuale complessiva dell’88%. Le donne più «esposte» alla violenza sono le coniugate e conviventi (43%), seguono le donne nubili (30%) e le donne separate/divorziate (27%). La violenza agita sulle donne è trasversale alle fasce di età, ai titoli di studio, alla condizione lavorativa anche se la percentuale più alta viene registrata tra donne che hanno età compresa tra i 30 e i 49 anni (54,3%). 

Un tavolo di lavoro regionale per individuare azioni concrete di prevenzione contro la violenza sulle donne: è la proposta della presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone. «Mi impegno - spiega - a raccogliere le disponibilità dei consiglieri a costituire un tavolo di lavoro che, avvalendosi di apposito osservatorio, collabori con la giunta per l’elaborazione di un piano di azione efficace sin dalla prevenzione. Il tavolo che costituiremo quindi, d’intesa col presidente Michele Emiliano, formerà una task force contro la violenza di genere al fine di predisporre soluzioni pragmatiche, concrete e idonee alla prevenzione. Necessario sarà il coinvolgimento dei centri anti violenza degli organi giudiziari, delle scuole e delle famiglie». Parallelamente, «sarà accelerata, sin dal prossimo consiglio, la proposta di legge già incardinata in Consiglio regionale contro le discriminazioni di genere, dove all’articolo 3 è disciplinata la realizzazione nelle scuole di un percorso di educazione all’affettività». «Registriamo - conclude Capone - la necessità di creare centri strutturati che aiutino gli uomini a non ricadere nell’esercizio della violenza evitando però di creare uno strumento che, danno e beffa, serva solo ad alleggerire la pena dei maltrattanti. Oggi i Cam sono troppo pochi e vanno rafforzati».

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