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Puglia invasa dalle specie aliene, dai granchi blu ai pappagallini verdi

 
Redazione online

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A Molfetta il granchio blu, ristoratore: «Sembra sia buono, proverò a cucinarlo»

L'allarme di Coldiretti: «Causano danni nei campi come nei mari distruggendo coltivazioni e allevamenti»

Venerdì 08 Settembre 2023, 12:31

BARI - La Puglia è ormai invasa di specie aliene, che «causano danni nei campi come nei mari distruggendo coltivazioni e allevamenti». A lanciare nuovamente l’allarme è Coldiretti che elenca animali e insetti non autoctoni quali il granchio blu, ma anche «la drosophila suzukii, che attacca le ciliegie, i pappagallini verdi, che divorano mandorle e frutta, la Tristeza degli agrumi» e naturalmente la «Xylella che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi».

Coldiretti evidenzia «il moltiplicarsi degli attacchi di animali, insetti e organismi portati nelle campagne e nei mari dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi». Quanto al granchio blu, proveniente delle coste atlantiche dell’America, «sta cingendo d’assedio le coste, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi».

Ma «a far danni nei campi è arrivato anche il pappagallo verde o parrocchetto monaco, una specie originaria del Sudamerica che fa strage di frutta e mandorle, diventando una presenza fissa anche a causa dei cambiamenti climatici». Coldiretti ricorda anche la presenza dello storno, «un uccello passeriforme originario dell’Eurasia che è divenuto stanziale sulla litoranea della piana olivetata di Bari e Brindisi e sulla fascia pedegarganica a Foggia, dove mangia fino a 20 grammi di olive e distrugge le piazzole adibite alla raccolta delle olive, ma arreca danni ai campi di ortaggi».

Quanto alle castagne, soffrono a causa «del cinipide galligeno del castagno, il dryocosmus kuriphilus - conclude Coldiretti - proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento». 

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