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Inchiesta sui Consorzi di bonifica pugliesi: l’udienza preliminare a settembre

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Bari, apre la seconda torre del Tribunale Penale: domani la consegna

La Procura di Bari ipotizza i reati di turbativa d’asta e abuso d’ufficio. La Regione e lo stesso Consorzio dovranno decidere se costituirsi parte civile

Giovedì 27 Luglio 2023, 10:36

BARI - L’inchiesta culminata nel 2020 con l’interdizione (poi revocata) del commissario unico dei Consorzi di Bonifica, Alfonso Borzillo, approderà l’11 settembre in udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna. E ripropone un caso identico a quello che riguarda il direttore generale dell’Ager (agenzia rifiuti), Gianfranco Grandaliano: la giunta regionale dovrà infatti stabilire se Borzillo potrà rimanere alla guida dell’ente che si occupa di agricoltura. Soprattutto nell’eventualità di un rinvio a giudizio.

Grandaliano (accusato di corruzione) ha svicolato dal rischio di decadenza chiedendo il giudizio abbreviato (che non comportando rinvio a giudizio, evita un esame degli indizi raccolti): la Procura ha chiesto una condanna a 4 anni e 8 mesi, sentenza è prevista a novembre. Borzillo è invece accusato, insieme ad altre cinque persone, di tre episodi di turbata libertà degli incanti, induzione indebita e abuso d’ufficio: la pm Savina Toscani (con la Finanza) ha nel frattempo lasciato cadere l’ipotesi di istigazione alla corruzione, ma ritiene che Borzillo, l’ex direttore generale Giuseppe Corti e l’ex consulente tecnico Alessandro Di Bello (avvocato Tommaso Barile) abbiano favorito l’imprenditore Enrico Frattini di Verona nell’affidamento di un appalto da 68mila euro (più una variante da 13.132 euro). Borzillo, tramite due dipendenti dell’agenzia interinale Etjca, avrebbe poi modificato una selezione per favorire alcune persone da lui prescelte, poi assunte dal Consorzio «in violazione delle disposizioni in materia di consulenze».

Borzillo (difeso dall’avvocato Gianfranco Schirone) si è difeso sostenendo che l’intervento sulla società interinale servisse solo ad accelerare le procedure, e che non vi è stato alcun accordo collusivo con l’imprenditore di Verona anche perché l’ipotizzato scambio di favori a fini elettorali (l’accusa archiviata) non si è mai verificato. I dipendenti dell’agenzia interinale (avvocato Gaetano Castellaneta) hanno a loro volta spiegato di aver solo applicato le direttive del committente in materia di selezione. L’accusa di turbativa d’asta (l’appalto all’imprenditore di Verona) è comunque prossima alla prescrizione.

La Regione e lo stesso Consorzio dovranno ora stabilire se costituirsi parte civile, eventualità che potrebbe da sola comportare la decadenza di Borzillo dall’incarico. Nel caso di Grandaliano la Regione non lo ha fatto, ma nel frattempo è entrata in vigore la riforma Cartabia: non è più possibile aspettare il rinvio a giudizio ma bisogna necessariamente costituirsi entro l’udienza preliminare. La decisione, insomma, dovrà arrivare entro l’estate.

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