BARI - Esisteva «un patto corruttivo stabile e duraturo, alla stregua di un “sistema”», tra Mario Lerario e gli imprenditori beneficiari degli appalti della Protezione civile che si sono sdebitati a suon di mazzette. Lo scrive il gup Alfredo Ferraro nelle motivazioni della sentenza in abbreviato con cui a marzo ha condannato l’ex dirigente regionale e l’imprenditore foggiano Luca Leccese rispettivamente a 5 anni e 4 mesi e a 4 anni per corruzione propria.
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