Dalle parlamentari di opposizione elette in Puglia arriva un secco no al disegno di legge sul riconoscimento giuridico del nascituro, primo firmatario il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia, dal titolo «Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica ad ogni essere umano». Non si tratta della prima proposta in questo senso: la precedente, a prima firma del parlamentare di FI Maurizio Gasparri e depositata a ottobre, prevede il «riconoscimento della capacità giuridica del concepito», mentre un altro testo presentato dal capogruppo della Lega Massimiliano Romeo all’articolo 3 prevede, tra l’altro, che «il concepito è riconosciuto quale componente del nucleo familiare a tutti gli effetti».
La prima a scagliarsi contro la proposta è stata la senatrice napoletana (ma eletta in Puglia, nelle liste del Pd) Valeria Valente che ha sottolineato come «dopo il ddl Gasparri arriva il ddl Menia per riconoscere la capacità giuridica del concepito. Evidentemente FdI non voleva sentirsi da meno rispetto a Fi, nell’attacco alle libertà e ai diritti delle donne di disporre del proprio corpo e di autodeterminarsi». Il timore...