LA SITUAZIONE

Libia, preoccupazione del governo italiano a Misurata ci sono i bersaglieri di Altamura

Gaetano Campione

I militari del 7° reggimento si occupano della sicurezza dell'ospedale da campo

L’evoluzione del puzzle libico è seguito con preoccupazione dall’Italia. Mentre da Sigonella, in Sicilia,  sono decollati i Global Hawk, i droni americani, per monitorare in tempo reale lo scenario.
L’attenzione di Roma è concentrata in particolare sulla città di Misurata, lì dove c’è un ospedale da campo italiano, difeso da un contingente (300 uomini compreso il personale sanitario) del 7° reggimento bersaglieri di Altamura. Misurata è una metropoli di mezzo milione di abitanti, a 200 km da Tripoli, una specie di città-stato, capitale militare della Tripolitania, che risponde al premier Al Serraj, riconosciuto dalla comunità internazionale. E Misurata è diventata una delle città più ostili ad Haftar, le cui milizie sono le protagoniste di questa escalation militare. L’uomo forte a Misurata è il vice di Sarraj, Ahmed Maitig. E’ lui che comanda la milizia “Sparta libica”, tra le più organizzate della regione, in grado di sgretolare il Califfato creato a Sirte dall’Isis.
Ma le certezze, come le alleanze, nel puzzle libico, cambiano alla velocità della luce e i nemici di ieri possono diventare gli alleati di oggi.


L’ospedale da campo italiano ha una capacità di 30 posti letto, e funziona sul territorio grazie all'impegno costante di medici e infermieri del Policlinico militare e delle infermiere volontarie della Croce rossa. Nella città libica è in funzione anche un aeroporto. I contatti con i nostri soldati sono continui. Finora la situazione viene descritta come tranquilla. 

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