MARINA MILITARE

Golfo di Taranto, testate procedure Nato per navi, sommergibili e aerei

Gaetano Campione

La Forza di reazione rapida dipende per il 2019 dalla Seconda Divisione navale

Si è tenuta, nelle acque del Golfo di Taranto, una fase addestrativa che ha coinvolto 10 unità della Squadra navale, appartenenti alle Divisioni di Taranto e di Brindisi nonché al comando delle Forze da pattugliamento di Augusta, compreso un sommergibile di nuova generazione e 12 velivoli, tra jet ed elicotteri dell’Aviazione navale, affiancati dagli aerei per pattugliamento marittimo. Le manovre hanno permesso di testare l’uso efficace delle fondamentali procedure operative in vigore nel consesso NATO. A bordo della nave supporto logistico Etna, il comandante della seconda Divisione navale di Taranto (COMDINAV2), ammiraglio di divisione Aurelio De Carolis, ha esercitato il comando tattico del dispositivo marittimo.

La fase addestrativa, oltre a rientrare nei regolari cicli periodici di preparazione, riveste particolare importanza anche per altri due aspetti. Il primo è l’approntamento alla prossima esercitazione maggiore, la “Mare aperto”, che la Marina militare tiene abitualmente ogni anno in due sessioni a cadenza semestrale. Il secondo aspetto riguarda il livello di prontezza dello staff della Seconda Divisione navale che, nella sua peculiare duplice veste di COMITMARFOR, è stato designato a mantenere, dal 1° gennaio scorso e per tutto il 2019, la guida della componente marittima della Forza di reazione rapida della NATO

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