Le dichiarazioni
Regionali, Bettini: «Basta dilazioni, il Pd dica la sua su Decaro. Su Vendola discuta la coalizione»
Il dirigente nazionale Pd: «Il partito non attenda oltre, faccia il suo dovere, esprima pubblicamente e ai più alti livelli la sua posizione definitiva»
«Decaro è figlio della Puglia migliore, ma con lui si volta pagina. Ora il tempo scorre. Decaro da mesi ha dato al Pd la disponibilità a lasciare l'Europa (dove lavora su questioni assai importanti), per combattere in Puglia. Tra ritardi, dilazioni, voci contrastanti (anche nel Pd), si è creato uno stato di confusione e si è prodotto un logoramento dello stesso candidato. Il Pd non attenda oltre. Faccia il suo dovere. Esprima pubblicamente e ai più alti livelli la sua posizione. Definitiva. La questione è diventata nazionale. Giochi di sponda non risolvono ma ingarbugliano ulteriormente". Lo afferma in una nota Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in merito alla candidatura a presidente della Regione in Puglia e alle condizioni poste dal candidato in pectore Decaro contro l'ipotesi di candidature di Michele Emiliano e Nichi Vendola. "Il centrosinistra ampio ha lavorato molto bene sulle candidature per le prossime elezioni regionali, importantissime - aggiunge - Resta ancora in sospeso la conferma della presenza di Decaro. Egli ha posto come condizione la possibilità di poter esprimere con piena libertà la sua politica e il suo profilo di fronte agli elettori. Non per paura di essere sminuito da autorevoli presenze. Piuttosto per un'esigenza di chiarezza. Si può condividere o meno la condizione posta. A me pare, naturale, giustificata e persino obbligata. Nulla toglie alla straordinaria storia di Vendola ed Emiliano, i due padri della rinascita della Puglia. Tuttavia, quando si concludono lunghe e gloriose storie di gestione, di governo e di potere, il nuovo che avanza deve essere aiutato a "volare" in autonomia". "Naturalmente - prosegue - il Pd può dire senza alcun problema sul suo candidato presidente e sui suoi dirigenti. Vendola è di un altro partito. Se ne può discutere solo nel tavolo della coalizione. Con il rispetto e l'accortezza che meritano tutti. Ho espresso questa mia opinione, dopo molti altri dirigenti del Pd. Ho ritenuto giusto farlo perché avverto la situazione, molto negativamente in bilico".