L'intervista

Festa della Donna, Gigia Bucci: «Ancora tanta strada da fare, il divario è vergognoso»

Mimmo Mazza

La segretaria generale della Cgil Puglia fa il bilancio delle cifre al Sud

«La condizione delle donne nella società è un parametro infallibile per misurare il livello di qualità della vita, di democrazia e giustizia sostanziale. Nel nostro Paese e in Puglia – e i dati in questo senso parlano chiaro – persistono profondi divari rispetto a opportunità occupazionali e livelli salariali, ma anche ambiti di esclusione gravi che investono la sicurezza e le protezioni sociali, l’accesso all’istruzione, la conciliazione vita-lavoro, dentro una cornice culturale intrisa ancora di patriarcato e sessismo che alimenta discriminazioni e violenze». Per la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, vista in quest’ottica «si fa fatica a parlare di festa, come comunemente avviene, per la Giornata internazionale delle Donne che celebriamo ogni 8 marzo: deve invece essere occasione per stilare un bilancio sull’avanzamento delle conquiste di progresso e parità di genere sul piano legislativo, sociale e contrattuale».

Segretaria, può risultare anacronistico dover ancora parlare di parità di genere in una società sempre più evoluta e con donne che ricoprono ruoli di prestigio nelle istituzioni e nella società. Ma evidentemente ancora non basta.

«C’è ancora tanta strada da fare. Nel nostro Paese le donne sono state protagoniste della lotta di Liberazione e della scrittura della Costituzione ma non solo: con la propria azione a ogni livello – nei movimenti, nei sindacati, nelle associazioni, nelle istituzioni - hanno determinato cambiamenti profondi nella nostra società, a livello normativo ma anche nei suoi costumi e valori».

Per assurdo voi denunciate che le cose vanno peggio con la prima premier donna nella storia italiana.

«Evidentemente non basta essere donna, no: siamo in presenza oggi di un Governo delle destre che nella propaganda prova di nuovo a relegare la donna all’esclusivo ruolo di cura portando indietro l’orologio della storia e dei diritti su scelte di autodeterminazione. Non solo: nel Paese dove le donne sono vittime di femminicidi e sistematiche forme di molestie e violenza, i fondi per la prevenzione e le strutture di assistenza e accoglienza continuano ad essere inadeguati ai bisogni purtroppo evidenti. E in risposta a un dossier elaborato dal Centro Studi della Camera sull'occupazione femminile...

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