L'intervista

Mafia e arresti a Bari, il senatore Zullo (FdI): «Questione morale, colpe evidenti»

Mimmo Mazza

«Emiliano e Decaro responsabili, ci sono Consigli comunali sciolti per molto meno»

BARI - Senatore Ignazio Zullo, lei ha sempre denunciato da capogruppo di opposizione in Consiglio Regionale la questione morale, i fatti di Bari sembrano darle ragione....

«Mah! Sono convinto - risponde il parlamentare di Fratelli d’Italia - che quando le questioni vengono in evidenza per l’attività delle autorità giudiziarie, la politica deve retrocedere. Ho fatto denunce politiche evidenti, intravedevo forti pericoli per il confronto democratico tra centrodestra al quale mi onoro di appartenere e centrosinistra, li ho evidenziati nell’auspicio che il presidente Emiliano ne prendesse atto e che orientasse il proprio agire in senso contrario senza esserne però riuscito, oggi tocca alla magistratura».

Lei dice che la politica deve retrocedere e lasciar fare alla magistratura, però i dirigenti del centrodestra non la pensano come lei. Stanno reagendo ed anche con vigore. Non approva?

«Al contrario, la mia approvazione rispetto all’azione dei dirigenti dei partiti del centrodestra è totale, senza se e senza ma. Sono i partiti che devono reagire non i singoli e bene han fatto i colleghi che rappresentano i partiti di centrodestra a livello provinciale e regionale a portare la questione a livello ministeriale a nei confronti dell’opinione pubblica».

Però Di Rella aveva svolto le primarie con il centrodestra e Olivieri e la moglie erano con Di Rella e poi al voto contro Decaro.

«A parte il fatto che certe situazioni come quelle che emergono su Bari vanno condannate da qualunque parte emergano, va ristabilita una verità storica. Le questioni partono da molto prima del 2019. Mi riferisco alla strategia di Emiliano che attraverso il cosiddetto civismo che io definisco opportunismo. Quello che è successo nel 2019 è figlio di questa strategia: Di Rella fa finta di rompere con Decaro, viene inviato nell’altro campo per rendere innocuo il centrodestra, Di Rella scompare l’ultima settimana della campagna elettorale e all’indomani delle elezioni tutti accasati di nuovo insieme con Decaro ed Emiliano. Il centrodestra in tutta questa storia è parte lesa».

Perché avete accettato di candidare Di Rella?

«La politica bipolare la spiegava molto bene il compianto Pinuccio Tatarella quando parlava del bipolarismo come le due rive di un fiume e di zattere che si muovono da una riva all’altra per determinare l’alternanza di Governo. Noi eravamo in buona fede, i fatti ci hanno poi messo di fronte ad una realtà crudele: quella zattera nel 2019 non era finalizzata all’alternanza di Governo ma a rendere innocuo il centrodestra».

Molti prefigurano uno scioglimento per infiltrazioni del Consiglio Comunale a Bari. Lei che ne pensa?

«Queste decisioni appartengono a chi è preposto a questo. Posso solo dirle che in molte occasioni per molto ma molto meno si è arrivati allo scioglimento del Consiglio Comunale».

Decaro però difende caparbiamente il buon nome della sua Amministrazione

«Decaro sbaglia! Farebbe bene a chiedere scusa. Vede direttore oggi il Vangelo ci ha parlato di Gesù che caccia i mercanti dal tempio. Questo è l’esempio che avrebbe dovuto seguire Decaro ed invece si arrampica sugli specchi non capendo, stupidamente, che questa difesa acritica del suo operato di sindaco gli nuocerà non poco».

Perché?

«Perché in politica vince non chi vince l’elezione ma chi lascia nella storia un segno positivo della sua azione. E Decaro sarà ricordato come il sindaco di questa pagina negativa della storia politica di Bari. E lo sarà senza attenuanti; Emiliano in quegli anni era segretario regionale e poi presidente del Pd, Decaro il suo alleato. Se due che ricoprono tali responsabilità direzionali nel Pd non cacciano i mercanti dal Tempio ma costruiscono il Tempio per attrarre mercanti è evidente che si viene meno a precetti costituzionali che chiamano i partiti ad essere i primi baluardi della democrazia fondata su libere elezioni».

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