Verso le elezioni

«Al voto pensando soltanto al destino dell’Europa», Andrea Orlando esorta i dem all'unità

Alessandra Colucci

L’ex ministro a Bari ha partecipato all’evento «Le Sfide del presente» con il quale Officine progressiste ha inaugurato la propria attività

Onorevole Andrea Orlando, l’evento «Le Sfide del presente», con il quale Officine progressiste ha inaugurato la propria attività richiamando a Bari, tra gli altri, lei e le sue colleghe Debora Serracchiani e Irene Manzi, ha posto l’attenzione su temi di grande attualità, e al tempo stesso molto delicati, come la salute mentale, l’inclusione lavorativa e la dispersione scolastica. Si tratta di temi dai quali la politica non può prescindere…

«Senza dubbio si è rivelata un’occasione per discutete di temi tra loro intrecciati e cioè il disagio sociale, il rapporto con il lavoro, la possibilità di costruire e difendere una struttura di welfare che è essenziale, non solo per il benessere dei nostri concittadini ma anche per la competitività del nostro Paese».

Dai risultati emersi all’indomani dell’ultimo congresso del Partito democratico, è venuto fuori come la Puglia sia stata una regione in controtendenza rispetto all’andamento nazionale ovvero la mozione che sosteneva il governatore Stefano Bonaccini è risultata vincente rispetto a quella di Elly Schlein che poi comunque è stata eletta alla segreteria nazionale. La contrapposizione è stata risolta una volta per tutte?

«Mi pare che ci siano tutte le condizioni perché questo avvenga e credo che in larga parte sia già avvenuto».

Quindi il Pd ha scelto la strada dell’unità per le grandi battaglie di contrapposizione al governo nazionale?

«Ritengo che, sulle battaglie fondamentali ovvero quelle dedicate alla difesa della salute pubblica, al salario minimo e alla transizione ecologia, tutto il Partito democratico si sia schierato dalla stessa parte e quindi mi pare evidente che, a oggi, per il nostro futuro si tratti esclusivamente di proseguire lungo questa strada».

Non è un segreto che la segretaria Elly Schlein punti molto sulle elezioni europee, considerandole il primo vero test elettorale della sua guida del partito, in sostanza un importante banco di prova di portata nazionale dopo le politiche del 25 settembre dello scorso anno. Quale tipo di campagna elettorale si aspetta? Difficile? Cattiva? Basata sul fair play?

«Intanto io credo sarà soprattutto una campagna elettorale durante la quale quale si giocherà il destino dell’Europa».

Per quale ragione?

«La ragione è che un’eventuale affermazione dei sovranisti metterebbe a repentaglio la possibilità di proseguire sul cammino di integrazione europea che, come abbiamo visto dopo la vicenda del Covid, è il vero elemento di forza in questa fase storica”.

In quest’ottica esiste il rischio di isolamento dell’Italia rispetto al resto del contesto europeo?

«Un’Italia e anche altri Paesi che si isolano dal contesto europeo diventano Paesi più deboli che rischiano di perdere la sfida della competizione internazionale».

Quindi, partendo da questo presupposto, quali sono le forze con le quali il Partito democratico può dialogare con maggiore facilità?

«Penso che il Partito democratico possa dialogare facilmente tutte le forze che non si riconoscono nell’attuale maggioranza di governo, al netto di quelle che lo fanno sottobanco».

E quali sono quelle che lo fanno sottobanco?

«Credo che non servano particolari ricerche per individuarle».

Nelle scorse settimane, in Liguria c’è stata una piccola emorragia di esponenti del Partito democratico che hanno scelto di aderire al progetto di Azione, la formazione guidata dall’ex ministro Carlo Calenda…

«C’è stata anche una piccola emorragia di esponenti della società civile dentro il Pd, credo che il Pd viva passaggi di questo genere dalla sua nascita».

Quindi nessun problema?

«Il punto fondamentale è che si lavori per costruire il massimo grado di unità e per trovare le sedi adeguate per un confronto garantisca adeguatamente il pluralismo. Non farei di un singolo episodio un caso universale ma non sottovaluterei neppure i singoli episodi».

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