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Oppido Lucano, cade da impalcatura in cantiere per costruire nuova chiesa: muore operaio

 
Redazione online

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Oppido Lucano, cade da impalcatura in cantiere per costruire nuova chiesa: muore operaio

L'uomo, 56 anni, è precipitato mentre era al lavoro: sul posto 118 e carabinieri, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso

Mercoledì 24 Aprile 2024, 12:02

15:38

OPPIDO LUCANO - Caduto da un’impalcatura nel cantiere allestito per la costruzione di una nuova chiesa, un operaio di 56 anni è morto stamani ad Oppido Lucano (Potenza).

Sul posto sono arrivati gli operatori sanitari del 118 «Basilicata soccorso» che non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Indagini sull'incidente sono in corso da parte dei Carabinieri.

Secondo la prima ricostruzione, l'operaio che era al lavoro all’esterno, probabilmente a causa del forte vento, è stato colpito da una lamiera ed è caduto da un’altezza di circa tre metri. Sul posto sono al lavoro i Carabinieri della stazione di Oppido Lucano e della Compagnia di Acerenza (Potenza).

«Inaccettabile": è il giudizio che ha accomunato i sindacati lucani - Cgil, Cisl, Uil e Ugl - dopo la morte di un operaio avvenuta oggi, in un incidente sul lavoro, a Oppido Lucano (Potenza).
Secondo il segretario regionale della Cisl, Vincenzo Cavallo, l'incidente ha riportato in primo piano «la questione, più volte denunciata dalla Cisl, della carenza degli organici degli enti ispettivi nella nostra regione e al contempo la necessità di lavorare sulla prevenzione e sulla cultura della sicurezza. In attesa degli accertamenti sulle circostanze e sulle responsabilità di questo ennesimo incidente mortale, ci attiveremo per l’immediata convocazione dell’osservatorio regionale sulla sicurezza».
Il segretario regionale della Uil, Vincenzo Tortorelli, ha annunciato che il sindacato «intensificherà la campagna 'Zero morti sul lavorò, il percorso di mobilitazione e sensibilizzazione a livello nazionale e regionale». Tortorelli, inoltre, ha ricordato «i numeri della 'guerrà che si combatte anche in Basilicata: le morti sul lavoro nel 2023 sono state 12 (otto industria quattro agricoltura), una in meno del 2022. Le denunce per infortuni 4.079 (4.259 nel 2022), di cui 565 'in itinerè. Quella delle vittime sul lavoro, è una strage, una guerra civile, che non si ferma: nel corso degli ultimi dieci anni, sono state quasi 15mila le persone che hanno perso la loro vita lavorando. Ecco perché la nostra mobilitazione continua: non ci fermeremo, non possiamo accettare che si perda una sola vita sul lavoro, è una questione di civiltà. Abbiamo ribadito le nostre proposte, servono fatti concreti che, sino ad ora, non abbiamo visto. Ci sono solo risposte parziali che non vanno nella direzione da noi indicata. Servono più prevenzione e formazione, più ispettori e ispezioni. Le risorse stanziate, soprattutto per le assunzioni, sono del tutto insufficienti: occorre fare molto di più. È necessario ed urgente che, attraverso un rinnovato atto di responsabilità collettiva, Governo, Istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, Enti preposti insieme alle Confederazioni Sindacali, stipulino un Patto per la Salute e per la Sicurezza sul Lavoro», ha concluso Tortorelli.

A parere del segretario della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, «bisogna restituire dignità ai lavoratori, partendo dalla tutela del diritto alla salute e alla sicurezza». Secondo Esposito, «serve un nuovo modello di impresa sostenibile, da un punto di vista ambientale e sociale. La sicurezza e la salute non possono essere considerati dei costi. Occorrono regole più precise e maggiore responsabilità d’impresa. Per questo diciamo basta ai subappalti a cascata che deresponsabilizzano i datori di lavoro a partire dalla sicurezza, scaricando tutti i rischi sui lavoratori. È urgente eliminare la norma che consente il sub appalto a cascata, ripristinare la parità di trattamento economico lungo la filiera degli appalti, rafforzare i controlli ispettivi, favorire un piano di assunzione negli enti preposti ai controlli e una patente a punti che faccia la selezione e qualifichi le aziende virtuose da quelle che non rispettano le misure di sicurezza. In Basilicata è poi urgente rendere attivo l'Osservatorio regionale sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro».

«Questo ennesimo dramma sul lavoro - ha detto il segretario provinciale di Potenza dell’Ugl, Giuseppe Palumbo - ha spezzato una famiglia e una comunità e fotografa un problema evidente, cioè la mancanza di sicurezza. Riteniamo che sia doveroso implementare i controlli per verificare il rispetto delle norme e promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. È necessario puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie. Dire 'bastà alle cosiddette morti bianche, non basta più. È necessario intervenire sulla prevenzione per evitare il ripetersi di simili tragedie».

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