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Il Tar «libera» le pale eoliche nell’area dell’antico castello di Monteserico

 
Antonio Massaro

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Antonio Massaro

Puglia, bocciate decine di nuove pale eoliche nel Foggiano

Illegittimo il blocco deciso dalla Regione Basilicata, ma così si rischia di cambiare irrimediabilmente volto al paesaggio collinare

Domenica 05 Marzo 2023, 13:20

GENZANO DI LUCANIA - Pale eoliche nell'area circostante il castello di Monteserico? Il tema accende discussioni e un vespaio di polemiche. Il tutto dopo che il Tar Basilicata ha dichiarato illegittimo il blocco posto dalla Regione, che di rimando insieme all'amministrazione provinciale di Potenza al Comune di Genzano di Lucania, come ha sottolineato il sindaco Viviana Cervellino, ha già preannunciato ricorso al Consiglio di Stato. L'antico maniero di Monteserico, ora sottoposto anche a vincolo paesaggistico, per la sua storia e per la sua valenza antropologica è incastonato in un paesaggio collinare in cui la natura cambia volto, profumo e colori a seconda della stagione, e che ora rischia di essere sommerso dall'eolico «selvaggio».

Fonti rinnovabili dunque per far fronte ai nuovi bisogni energetici della società «ma non nei luoghi dove storia e ambiente si intrecciano in un corollario di emozioni e suggestioni», è quanto emerso in incontro pubblico dove era presente anche il primo cittadino del centro bradanico. Monteserico sorge nel vasto territorio di Genzano a circa 16 chilometri dal centro abitato. Ai suoi piedi si svolse nel 1041 una celebre battaglia tra bizantini e normanni. È stata anche una dimora di caccia dell'imperatore Federico II di Svevia. Distrutto agli inizi del '500 di recente è stato oggetto di una imponente opera di restauro con sempre maggiori attenzioni sia da parte della Soprintendenza che del Comune. Si presta come location d'eccezione sia per mostre che per eventi culturali. Inoltre è meta di sportivi che amano il trekking e il parapendio.

Ma ritornando al discorso degli impianti che sfruttano sia l'energia del sole che quella del vento il Tar, con sentenza del gennaio scorso, ha accolto il primo dei sedici ricorsi presentati da operatori del settore contro la delibera del 2022 della Regione Basilicata con la quale il massimo ente regionale aveva dichiarato di interesse pubblico e bene paesaggistico sia il Castello che l'area circostante che si affaccia su un vasto territorio lucano e pugliese.

Adesso il Tar ha ritenuto illegittima la prescrizione che vieta la realizzazione degli impianti. La bagarre insomma è entrata nel vivo, come detto, con il preannunciato ricorso al Consiglio di Stato.

Tutta la questione è stata dibattuta in un incontro promosso dall'Unitre di Genzano. Dopo gli interventi di Andrea Guerriero e Franca Luisa Bibbo (presidente Unitre) che sul tema rinnovabili hanno posto una serie di domande al sindaco. La Cervellino ricapitolando tutta la vicenda ha sottolineato l'importanza di preservare la natura ed un territorio «davvero unico» dall'assalto degli impianti per la produzione di energia. Considerazioni apprezzate dal pubblico presente che allo stesso tempo ha invocato una viabilità degna di tal nome per raggiungere il Castello.

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