Centosettantuno milioni di euro in due anni: è il «tesoretto» che la Basilicata dovrà incassare dall’Eni per le estrazioni petrolifere in terra lucana. Nonostante gli accordi per il rinnovo della concessione «Val d’Agri» - scaduta nel 2019 - non siano ancora nella fase attuativa, i soldi delle compensazioni sono, in parte, già maturati e porteranno nelle casse regionali ben 171 milioni di euro. Una somma record, una cifra importante se si considera che con la vecchia intesa, siglata nel 1998, la Regione incassava annualmente circa 8 milioni e 200mila euro.
Dal 2020 ad oggi, invece, non solo la somma è cresciuta ma è stata arricchita dalle compensazioni che arriveranno dal gas. Perché di quei 171 milioni di euro ben 91 milioni riguardano proprio la parte relativa alle estrazioni di gas. Aspetto quest’ultimo che potrebbe veder crescere ulteriormente i soldi per la Basilicata, se le royalty venissero allineate all’attuale prezzo del gas, portandole da 160 milioni di euro a 200 milioni di euro l’anno.
Questa, però, è la prospettiva. Ad oggi restano i soldi già maturati: 40 milioni di euro per la parte dell’accordo legato allo sviluppo sostenibile; 40 milioni di euro per le compensazioni legate ad ogni barile di greggio estratto (con royalty di un euro e 5 centesimi per barile estratto) ed appunto 91 milioni di euro maturati grazie al gas. Centosettanta milioni di euro quindi, che si sommano alle compensazioni che arriveranno dalla concessione «Tempa Rossa» della Total che, ad esempio, per il solo gas frutterà al governo lucano ben 60 milioni di euro.
Il «tesoro» delle estrazioni petrolifere è, dunque, decisamente sostanzioso. Lo è più che in passato, dopo la ridiscussione degli accordi e non è escluso che potrebbe aumentare ancora. Almeno questa è l’intenzione del neo assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, secondo cui nell’accordo attuativo «va sicuramente considerata la necessità di precisare le ricadute delle oscillazioni di prezzo del greggio, non solo in caso di riduzione ma, soprattutto, in caso di aumento dello stesso, proprio come quello al quale si sta assistendo in questo periodo di crisi internazionale». «Inoltre – aggiunge ancora Latronico - vanno valutate le modalità attuative con le quali si intenda ridurre l’impatto economico dell’approvvigionamento energetico per i cittadini, avendo particolare cura nel rendere strutturali tali meccanismi di risparmio». A cominciare dalla distribuzione gratuita del gas alle famiglie ed alle aziende pubbliche lucane.
E se Latronico evidenzia la necessità di migliorare gli accordi, a guardare al futuro è anche l’ex assessore al ramo e compagno di partito, Gianni Rosa, che sottolinea come «mai nella storia della regione si siano prodotte tante risorse finanziarie di così elevato valore». «Se chi, oggi, ha la responsabilità di governo e coloro che rivestono il ruolo di opposizione riescono a migliorare i termini economici del preliminare dell’accordo che siamo riusciti ad ottenere - evidenzia Rosa - non posso che esserne lieto ed appoggiarne la modifica, perché se ci saranno dei miglioramenti essi saranno in favore del nostro territorio. Oggi, il Centrodestra lucano ha invece il compito di decidere come utilizzare il mare di risorse che arriva dagli accordi sulle compensazioni ambientali Eni e Total». Già perché proprio l’utilizzo di quel «tesoretto» sarà la vera scommessa del governo regionale lucano.