Il caso

Potenza, avvocato malato e indagato: l'Unione camere penali chiede lumi

Redazione online

«Occorre una spiegazione del clamoroso atto investigativo svolto nei confronti del legale»

POTENZA - La giunta dell’Unione delle Camere penali prende posizione sul caso dell'avvocato malato che si ritrova indagato.  «Occorre una spiegazione del clamoroso atto investigativo svolto nei confronti di un avvocato di Potenza - spiega la giunta in una nota -  che, impedito a comparire per ragioni di salute, aveva fatto depositare in udienza il relativo certificato medico. La lunga nota diramata ieri dal Procuratore  Francesco Curcio fornisce una spiegazione contraddittoria, oscura nella rappresentazione dei fatti ed alla fine semplicemente incomprensibile. A questo punto il Procuratore Generale e il Presidente del Tribunale di Potenza rendano edotti tutti noi di quanto effettivamente accaduto».

L’Unione delle Camere penali spiega di aver atteso con «pazienza» la spiegazione della procura di fronte a un atto apparso subito di «inaudita gravità e di grossolana illegalità» . Ma la lunga nota del procuratore «nell’intento di respingere la fondatezza delle proteste dell’avvocatura, non solo finisce per confermarla, ma anzi ne aggrava il quadro, prospettando da un lato una condotta inspiegabilmente contraddittoria del Tribunale, e dall’altra una iniziativa del tutto abusiva della Polizia Giudiziaria».


La Giunta Ucpi ritiene indispensabile «un accertamento chiaro, definitivo ed inequivoco di quanto accaduto, perché occorre con certezza sapere se sia mai potuto accadere che un avvocato possa essere indagato per avere semplicemente certificato la propria malattia, ciò costituendo una inaudita aggressione alla dignità ed ai diritti fondamentali del difensore; o quale sia altrimenti, senza residui equivoci, quella alternativa e diversa spiegazione che finalmente vorremmo comprendere». 

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