Basilicata isolata

La Basentana prigioniera di cantieri e interruzioni

Rosanno Cervellera

Ma l’Anas assicura: «A Calciano lavori terminati entro la prossima estate»

Undici cantieri aperti per circa 70 milioni di euro di investimento. La strada statale 407 Basentana (lunga circa 101 chilometri e inaugurata nel 1961) si percorre, ormai per larghi tratti, ad una sola corsia per senso di marcia ma gli operai al lavoro si contano sulla punta delle dita.

Installazione degli spartitraffico, rifacimento della sede stradale, adeguamento della segnaletica all’interno delle gallerie e sostituzione dei giunti dei ponti e dei viadotti, l’arteria che taglia la Basilicata da Nord a Sud è oggetto di un imponente intervento di riqualificazione.

La si attendeva per il 2019, anno in cui Matera è stata Capitale europea della Cultura, ma le uniche novità di rilievo sono arrivate in quel senso dal lato pugliese, con l’inaugurazione della strada statale 96. Strade più comode per Bari, percorsi da rally in direzione Potenza-Salerno nell’anno in cui si è sfondato il tetto del milione di presenze turistiche ed è così anche adesso.

L’Anas, rispondendo ad una richiesta di informazioni del senatore di Forza Italia, Saverio De Bonis, ha assicurato che entro l’estate del 2022 la gran parte dei cantieri di installazione degli spartitraffico centrali nel tratto che va da Calcano a Bernalda, dovrebbe essere chiusa. Al momento però il serpentone di blocchetti di cemento che separano le carreggiate appare fermo da settimane. Sarebbe un disastro se alle difficoltà legate al periodo drammatico di crisi sul fronte sanitario e della guerra in Ucraina, il turismo lucano fosse costretto a dover subire anche i disagi legati al percorso accidentato dell’arteria stradale.

Lo sforzo dell’Anas per mettere fine al calvario si scontra con le criticità dovute alla polverizzazione dei cantieri gestiti da imprese differenti. Uno spezzatino di opere che mette a dura prova la pazienza e la sicurezza dei fruitori della strada che lungo il percorso si imbattono persino nelle infiorescenze che spuntano dall’asfalto deteriorato dall’inutilizzo, in uno dei tratti più pericolosi e accidentati, quello in prossimità dello svincolo di Salandra. Una gimcana di paletti e di limitazioni, che di notte sono segnalate con fari intermittenti, tra cui è difficilissimo orientarsi.

Da Calciano in direzione Ferrandina, il manto stradale dell’unica carreggiata percorribile in entrambi i sensi di marcia è in condizioni pessime. E se è oggettivamente impossibile evitare disagi, è altrettanto evidente che sulla principale arteria stradale della regione sarebbe stato lecito aspettarsi che quantomeno fossero limitati all’indispensabile.
Anche perché, chi percorre giornalmente quell’itinerario è costretto a tornare indietro con i ricordi ai tempi dell’infanzia per immaginarselo senza deviazioni e cambi di carreggiata.

Obiettivo estate 2022, quindi, sempre che non si tratti di settembre. A quel punto la primavera 2023 sarebbe così vicina da rappresentare un traguardo attraente. La speranza è che dopo la sequela di aperture di nuovi cantieri se ne possa a breve chiuderne almeno uno. Uno solo. Sarebbe un segnale.

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