Ambiente

Turismo, San Fele ci spera: «Vanno aperte tutte le cascate»

Giovanna Laguardia

Le cascate sono un gioiello, ma quattro su dieci non sono fruibili

POTENZA - Un attrattore praticamente a costo zero, che porta in Basilicata frotte di turisti (ai tempi pre covid anche 40/50mila all’anno e poco meno nel 2020), ma che deve essere ancora completamente «svelato» e valorizzato. Si tratta delle Cascate di San Fele, denominate «U Uattenniere», dal nome vernacolare della gualcheria, antico opificio per la lavorazione della lana attraverso la forza dell’acqua, di cui si scorgono ancora i ruderi lungo il suggestivo percorso di visita. Dei dieci salti naturali del torrente Bradano (o Bradanello) che compongono il sito attualmente ne sono visitabili soltanto sei, mentre gli altri quattro (a detta di molti i più belli),non possono essere raggiunti e restano per ora appannaggio esclusivo dei torrentisti.
Da dieci anni a questa l’omonima associazione di volontariato sanfelese, presieduta da Michele Sperduto, si è assunta il compito di far conoscere al mondo un bene naturalistico e storico (il rudere della gualchiera nei pressi della cascata nel 2014 è stato dichiarato di interesse culturale). «L’associazione - racconta Sperduto - è nata nel 2011. Da allora abbiamo cominciato pian piano ad aprire i sentieri che conducono alle cascate e poi a realizzare piccole opere a protezione della rete di accesso che si andava creando». Nel 2012 il comune ha ottenuto per lo sviluppo turistico del sito un finanziamento regionale di 140mila euro, con cui sono statti effettuati alcuni lavori per attrezzare l’area, in particolare è stata effettuata una sistemazione dell’area di ingresso al sito con una gradonatura che rende più agevole l’accesso. Ma tutto questo, sottolinea il presidente dell’associazione Sperduto, non basta. «Ad oggi - spiega - quattro delle cascate non sono fruibili e precisamente U Fussone, I Tre Livelli, U Fuosse de Anna e I Carevunari. Questo perché si trovano in un vallone impervio e ci vorrebbero opere ben più consistenti di quelle effettuate finora per portarvi i turisti. A mio parere si tratta proprio dei salti più spettacolari». Lo scorso quindici luglio, facendo seguito ad un incontro avvenuto ad aprile con i rappresentanti dell’associazione, il presidente della Giunta Regionale Vito Bardi ha visitato le cascate. Nell’occasione i volontari sanfelesi hanno consegnato idealmente nelle mani del presidente il lavoro di valorizzazione fin qui svolto. «È stato fatto osservare - spiega Sperduto - quanto ad oggi realizzato, grazie al lavoro volontario dei soci dell’associazione “U uattënniérë “ , che ha reso possibile la valorizzazione del torrente Bradano e delle sue cascate e senza alcun spreco di risorse pubbliche. Molto rimane ancora da fare per rendere l'area più agibile. Il presidente ha mostrato apprezzamento per il lavoro fino ad ora svolto nell’interesse della comunità regionale ed ha assicurato il Suo impegno personale e della Regione Basilicata, nel seguire e sostenere il progetto di valorizzazione delle Cascate di San Fele. L’auspicio è che quanto affermato dal presidente possa trovare nei prossimi mesi concretezza attraverso programmazione e progettualità».

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