MELFI - «Stellantis ha affermato di non avere intenzione di ridurre la capacità produttiva in tutto il Paese e a Melfi, ma piuttosto immagina azioni finalizzate a fronteggiare il forte calo della domanda di mercato. Tuttavia
non ha fugato tutti i nostri dubbi e timori, che approfondiremo nei prossimi confronti sia a livello locale sia nazionale».
Lo affermano, in una nota unitaria, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, dopo l’incontro a Torino con l’azienda. Il confronto tra Stellantis e i sindacati proseguirà a partire dalla fine di maggio. I sindacati chiedono al governo «di convocare un tavolo di settore».
«La richiesta sindacale è stata, per tutte le realtà italiane e in particolare dalle preoccupazioni su Melfi - spiegano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Quadri - di cessare la gestione unilaterale a cui stiamo assistendo in queste settimane, di scongiurare il ridimensionamento delle capacità produttive o operazioni che producano impatti occupazionali inaccettabili anche nell’indotto. Piuttosto chiediamo un confronto sul piano industriale in vigore e sulle nuove strategie vista la situazione difficile di tutto il settore. Lo stesso confronto costante dovrà tenersi sui luoghi di lavoro, affinché i recuperi sui costi non abbiano impatti negativi sui lavoratori. La Direzione aziendale ci ha ribadito che è in corso la realizzazione del piano industriale presentato due anni fa e ha manifestato la volontà di condividere il nuovo piano man mano che prenderà forma».
I sindacati chiedono «un dialogo trasparente e costante negli stabilimenti e saremo impegnati nei prossimi giorni a informare le lavoratrici e i lavoratori».
UILM: «RIDURRE SPRECHI MA NON OCCUPAZIONE» - «Speriamo di poter realizzare relazioni costruttive, come quelle che contribuirono a salvare la Fiat. I prossimi mesi saranno decisivi. La Direzione aziendale si è detta pronta a confrontarsi in fabbrica sulle azioni di recupero dei costi e ci ha dichiarato che non pensa a riduzioni strutturali della capacità produttiva nel Paese in generale o a Melfi in particolare, ma non ha ancora fugato tutti i nostri dubbi e timori». Lo afferma Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro a Torino fra le organizzazioni sindacali e i vertici europei di Stellantis.
«Siamo partiti - afferma Ficco - da ciò che sta accadendo nella fabbrica di Melfi, anche se in buona parte si tratta di questioni che possono riguardare tutti gli stabilimenti italiani. Abbiamo ribadito che ci opporremmo a ridimensionamenti strutturali della capacità produttiva e a processi di riorganizzazione che dovessero provocare licenziamenti o contraccolpi socialmente inaccettabili sul territorio. Crediamo che le azioni di recupero dei costi debbano essere oggetto di confronto in sede aziendale e che debbano essere perseguite con la riduzione degli sprechi e della complessità di prodotto e di processo, non certo arretrando sul piano delle condizioni di lavoro, a iniziare da salute e sicurezza».
Ficco aggiunge che «sulla sorte delle società di servizio e degli enti di staff, sul futuro delle fabbriche di motori e sui tempi dei lanci dei nuovi modelli, l’azienda ha risposto che il piano industriale presentato due anni fa viene integralmente confermato e che il piano industriale futuro prenderà forma nel confronto fra le parti. È un affermazione di principio che apprezziamo e che verificheremo nei luoghi di lavoro».