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Il museo Fal attende l’arrivo dell'«Emmina»

Il museo Fal attende l’arrivo dell'«Emmina»

 
Luigia Ierace

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Luigia Ierace

Il museo Fal attende l’arrivo dell'«Emmina»

foto Tony Vece

Andrà sul binario vicino al locomotore restaurato del 1930 nel nuovo terminal Gallitello

Venerdì 05 Marzo 2021, 17:21

POTENZA  - Tre giorni fa la denuncia della Gazzetta dell’abbandono a Potenza Inferiore Scalo Fal di un vecchia automotrice M1.11 “Emmina”, Livrea verde costruita nel 1934 da Carminati & Toselli e Ranieri e poi trasformata in furgone. Il giorno dopo, come riportato sul nostro giornale, il mezzo in questione è stato portato via. Sui binari delle vecchie Calabro-Lucane di storia ne è passata e quella che raccontano vecchie carrozze e motrici è un patrimonio da non perdere. Ne sono fortemente convinti i vertici delle Ferrovie Appulo Lucane (Fal). «Non era stata abbandonata. C’era già un progetto di recupero. Il vettore, che era già in sicurezza, è stato trasferito al deposito di Matera a Serra Rifusa dove sarà restaurato». Un percorso di tutela già avviato da tempo. «Non abbiamo immaginato solo la ristrutturazione di alcuni cimeli esposti nelle teche delle nostre stazioni - spiega il presidente delle Fal, Rosario Almiento - ma prima di tutto uno spazio dove accoglierli. Non una semplice stazione ma un Terminal che non solo esaltasse l’architettura industriale degli anni Sessanta-Settanta, ma la stessa anima dell’azienda. Le Fal da anni, compatibilmente con le risorse finanziarie aziendali, hanno avviato un percorso di tutela di materiale rotabile di interesse storico, nell’intento di preservarlo anche in funzione del legame con il territorio».

E la Gazzetta, con il fotoreporter Tony Vece è entrata nel cantiere del terminal Gallitello. Uno spazio di circa mille mq dove è già pronto il secondo binario per l’automotrice «Emmina», proprio a fianco della locomotiva a vapore Cemsa, Fcl 421, già esposta, costruita dalla Società per costruzioni elettromeccaniche Saronno nel 1930. Ormai prossimo al taglio del nastro, il terminal è stato realizzato con un finanziamento aziendale di 1 milione di euro nell’ambito del contratto di servizio con la Regione Basilicata, proprio dove c’erano le antiche Officine delle ex Calabro-Lucane, le cui fosse sono state recuperate e messe alla luce con coperture in plexiglass. «Diventerà la porta della mobilità della città di Potenza - ha spiegato il Direttore Generale delle Fal, Matteo Colamussi - . Una stazione metropolitana green di una potenzialità straordinaria. L’ampio e moderno parcheggio, dotato anche di rastrelliere per le biciclette, sarà il luogo di scambio del percorso metropolitano: auto, bus, treno.

Sta per partire il bando per la gestione di un bar al suo interno. Non sarà solo una caffetteria, ma una sala convegni, un luogo di incontro, un contenitore culturale a cielo aperto. Quando lo abbiamo immaginato - spiega Colamussi - non abbiamo pensato a un museo ma a un contenitore industriale con un’anima. Si deve immaginare l’odore del ferro, del grasso, del lavoro di un’officina. Solo se vissute le stazioni sono realmente preservate. Abbiamo voluto creare prima il luogo e poi riempirlo».

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