UNIVERSITÀ

Facoltà di Medicina in Basilicata, traguardo vicino: entro agosto attesa la firma a Roma

antonella inciso

Lunedì il Comitato paritetico Regione-Unibas. Poi atto ufficiale a Roma

L’ultimo tassello, quello più delicato, quello più strategico, è stato chiuso ed ora manca solo l’ufficialità. L’iter per l’istituzione del corso di laurea in Medicina in Basilicata è al rush finale. Il protocollo d’intesa tra Ministeri, Regione ed Università degli studi della Basilicata sarà ufficializzato nel Comitato paritetico che si terrà lunedì mattina. Poi - una volta ratificate nel Comitato risorse e strategie di collaborazione tra Università e Regione - la proposta di accordo verrà riportata sui tavoli romani per la firma che - entro la prima settimana di agosto - dovranno apporre i ministri Manfredi e Speranza, il governatore Bardi e la rettrice Sole (rettrice che resterà in carica fino alla fine di ottobre quando sarà eletto il nuovo Magnifico che guiderà l’Ateneo lucana).

Insomma, un percorso definito ed alle battute finali. Soprattutto perché ad essere stato sciolto è stato il nodo delle risorse, in particolar modo quelle che dovranno essere attestate al nuovo corso di laurea. Il tema, infatti, era e resta fondamentale anche perché rispetto all’ipotesi inserita nella prima bozza del protocollo i soldi che erogherà il governo regionale si sono dimezzati.

Nel primo documento, infatti, la posta finanziaria che la Regione si era detta disponibile ad erogare per Medicina era di sei milioni di euro l’anno per tre anni. Soldi a cui si sarebbero dovuti aggiungere altri due milioni di euro l’anno da parte dei due ministeri (un milione di euro ciascuno nel dettaglio). Dopo i problemi di bilancio e le decisioni prese con il Collegato, invece, la Regione ha deciso di dimezzare i fondi arrivando a tre milioni di euro l’anno, sempre per il primo triennio. Considerato che, poi, dopo il triennio saranno tagliati i fondi provenienti dal Ministero e che l’intesa su Medicina viene aggiunta al Piano dodecennale Unibas - Regione che scade proprio alla fine del prossimo triennio (piano con cui la Regione assegna all’Ateneo 10 milioni di euro l’anno) sarà l’intera disponibilità finanziaria a favore dell’Unibas ad essere ridiscussa con il governo regionale.

Trovata una quadra su questo punto, quindi, l’intesa mantiene i dettagli che erano stati già decisi, ad eccezione del numero dei professori universitari impiegati che passano dagli originari 40/35 ai 25 dell’attuale intesa.

Professori che dovranno seguire circa 60 immatricolati (perché il numero è destinato a crescere sulla base dell’aumento del posti messi a disposizione dal Ministero) e saranno impegnati in attività di ricerca e di didattica che saranno svolte in parte presso la stessa Università e in parte presso le strutture sanitarie lucane legate agli ospedali di Potenza e Matera.

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