Economia
Basilicata, la Regione chiede 80 centesimi, Eni ne offre 20 a barile: scontro sul rinnovo
Gas e non soldi: questa l’idea per l’area dove si estraggono un miliardo e 400 metri cubi di miscela gassosa
Basilicata - Se e come la trattativa riprenderà lo si capirà la settimana prossima quando il tavolo tra Eni e Regione sulle compensazioni legate al rinnovo della concessione «Val d’Agri» dovrebbe tornare a riunirsi. Nel frattempo, le posizioni restano particolarmente distanti. Il riavvio del tavolo dopo il lockdown, infatti, riserva una distanza di posizioni importante. In particolar modo, sugli a
petti economici legati alle estrazioni. Da un lato, infatti, c’è la Regione che per ogni barile estratto chiede non meno di 80 centesimi. Dall’altro l’Eni che - a fronte del crollo del prezzo del greggio - è partita da una offerta di venti centesimi per ogni barile estratto (oltre ad una somma complessiva da utilizzare per i diversi progetti regionali). Una differenza troppo marcata che ha portato la trattativa ad un passo dalla rottura. Lo strappo, però, non c’è stato.
Il tavolo si è aggiornato ed ora al lavoro sono gli sherpa, impegnati a preparare il prossimo incontro. La mediazione potrebbe arrivare già la prossima settimana, ma partendo da un dato imprescindibile: il governo regionale non intende scendere al di sotto degli 80 centesimi a barile che ha già ratificato nell’accordo con Total per Tempa Rossa. «Non possiamo usare metri diversi per la trattativa con Eni rispetto a quelli che abbiamo usato con Total» spiegano autorevoli fonti regionali. Il ragionamento, dunque, potrebbe riguardare altri punti dell’intesa.
Magari quello sul gas, risorsa a cui la Regione ambisce da tempo. Da Total il governo Bardi è riuscito ad ottenere 40 milioni di metri cubi l’anno, da Eni vuole molto di più (soprattutto se si considera che la compagnia petrolifera estrae in Val d’Agri un miliardo e 400 milioni di metri cubi di gas l’anno, compensando economicamente solo pochi comuni della Valle). L’obiettivo della Regione, però, non sono i soldi ma la risorsa. Quella miscela gassosa che unita alla risorsa estratta da Tempa Rossa potrebbe consentire alla Basilicata di accelerare la transizione verso le energie rinnovabili. Insomma, posizioni diverse e valutazioni in corso. Per provare a trovare le minor tempo possibile quella mediazione, capace di far chiudere un accordo prima possibile.