La lettera

Potenza, la scuola al tempo del Covid, parla un'alunna «Grazie prof, senza di voi saremmo persi»

Redazione online

Per la rubrica Goodnews, il pensiero di questa liceale lucana nei confronti dei suoi professori

POTENZA - La lettera sulla scuola al tempo del Coronavirus: le parole di Rossella Oliveto, una studentessa liceale della Basilicata.

«La situazione che stiamo vivendo ha cambiato la nostra routine, potenziando il mondo virtuale. La scuola è da sempre una guida per i posteri e ora lo è ancora di più. Spero apprezziate», ci scrive la giovane. 

La scuola al tempo del Coronavirus

«L'essere umano è un animale in continua evoluzione : deve sapersi adattare alle situazioni che gli si presentano e imparare da esse. Il periodo che stiamo vivendo ha totalmente cambiato il nostro approccio al mondo, proponendo nuove ed antiche sensazioni ed emozioni. Fra tutte: la paura di perdere gli affetti più cari o di essere causa di sofferenza ai nostri prossimi. Questi pensieri occupano soprattutto la mente di un adolescente, che oscilla tra la speranza di un veloce ritorno alla normalità e l’angoscia prodotta dalla libertà negata e dalla quotidianità stavolta, proprio come in film di fantascienza . La scuola, in questo momento storico, gioca un ruolo fondamentale per restituire a noi studenti un po’ di normalità. La didattica a distanza ci ha permesso, sin da subito, di rimanere in contatto con i nostri professori e i nostri compagni, ma soprattutto ci ha fatto scoprire una modalità di apprendimento efficace e del tutto innovativa. Questa tipologia di didattica è degna del massimo rispetto poiché, come quella “in presenza” tra i banchi di scuola, è disciplinata da orari da rispettare, lezioni da seguire e consegne da svolgere, tutto sotto l’occhio vigile dei nostri insegnanti e delle famiglie. Gli studenti in questo modo riescono a potenziare le loro competenze di cittadinanza, tra le quali quelle digitali. Gli insegnanti, da sempre importanti guide per la crescita dei giovani, rivestono questo ruolo ora più che mai. Ogni docente, superando le barriere fisiche della “distanza” attraverso l’uso delle nuove tecnologie, entra quotidianamente in contatto con “i suoi” studenti , consentendo loro non solo di proseguire l’attività didattica, ma anche di rielaborare le proprie emozioni e di distogliere lo sguardo dalla realtà, non sempre molto confortante . E’ proprio in situazioni del genere che risulta evidente il significato e il valore dello studio: non serve ad ottenere “risultati numerici” , ma concorre a formare un cittadino responsabile con forti valori etici, morali e sociali. In questo momento di emergenza mondiale, una cosa è certa: noi alunni sappiamo di poter contare sui nostri insegnanti, sulla loro esperienza, ma soprattutto sulla forza e sul coraggio che essi tenacemente ci trasmettono per affrontare con fiducia un mondo in continuo mutamento».

Rossella Oliveto

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