Dopo la tragedia

Rionero, tifoso morto: scontro tra difesa e Pm, dubbi sul verbale d'arresto. 10 arrestati passano ai domiciliari

Giovanni Rivelli

Un legale avanza dubbi sulla regolarità dei verbali d’arresto, la Procura chiede la trasmissione degli atti. Protesta del collegio difensivo: «Registrate tutto»

POTENZA - Da una parte l’assenza di intenti e azioni offensive e l’insussistenza sia di evidenze probatorie che di esigenze cautelari; dall’altra le ragioni di chi voleva solamente mettersi in salvo perché si sentiva minacciato da un pericolo e ha fatto ciò che gli era possibile: scappare. E, su un terzo fronte la Procura che porta le sue carte (tra cui una relazione preliminare sulla perizia tecnica) vede alcuni documenti messi in forse dagli avvocati e si ritrova in un duro scontro con gli stessi legali.
La giornata di ieri al Tribunale del Riesame che si è occupato dei fatti di Vaglio Scalo tra tifosi della Vultur Rionero e del Melfi che hanno portato alla morte di Fabio Tucciariello è stata addirittura tesa. Con colpi di scena sia nella ricostruzione dei fatti che nel confronto tra le parti.

La perizia della ProcuraNelle 65 pagine della relazione preliminare firmata dall’ingegner Gianluca Cuomo e portata ieri dal Procuratore aggiunto Antonio D’Antona c’è la ricostruzione di quanto avvenuto quella domenica. E tra le molte conferme (i van rioneresi occultati su una strada laterale in modo non visibile al sopraggiungere delle 6 auto melfitane) e il chiarimento di alcuni aspetti (l’aggressione ci sarebbe stata, testimoniata dai segni sull’auto del melfitano dei colpi sferzati con le mazze trovate ai rioneresi) emergono elementi nuovi in particolare per quel che riguarda l’investimento dei tifosi rioneresi.
Niente elementi per supporre investimento volontarioSe l’accusa contestata dalla Procura al melfitano Salvatore Laspagnoletta, difeso dall’avv. Gerardo Di Ciommo, resta quella di omicidio volontario la perizia della stessa accusa sembra andare in senso contrario. «Non vi sono elementi - dice il tecnico - che possano far supporre la posa in opera di una manovra improvvisa e deliberata di sterzatura verso il gruppo di tifosi da parte del conducente del veicolo». Una considerazione che si accompagna a diverse altre emergenze: l’«assenza di manovre brusche e improvvise», il fatto che la vettura avrebbe proceduto «a una velocità particolarmente ridotta», lo spostamento sulla corsia libera di sinistra dove non c’erano i tifosi avversari «verosimilmente cercando di trovare un varco», quindi il rientro a destra giustificato dal fatto che «lungo la direttrice di marcia opposta, poco più avanti, procedeva un’altra vettura di colore scuro (...) la quale ha impegnato la scena del sinistro quasi contemporaneamente». E ancora il fatto che sia Tucciariello sia l’unico ferito imputabile all’investimento siano stati colpiti con il lato del muso dell’auto e questo mentre «non è neppure da escludere l’ipotesi che, - se verificatasi precedentemente al primo investimento - la frantumazione del parabrezza possa aver creato al conducente seri problemi di visibilità».

Le difese dei rioneresi e gli scontri con la ProcuraBasate anche su perizie contrapposte (per le quali nemmeno ci sarebbe presenza di colpi sull’auto di Laspagnoletta oltre all’oggettiva integrità del finestrino che nelle dichiarazioni di Laspagnoletta sarebbe andato in frantumi) le difese dei rioneresi che, sia pure con posizioni articolate, negano un agguato programmato, parlando, al più, di un’azione di scherno. Ma oltre alle appassionate difese (che hanno toccato più temi che vanno dall’automatica riferibilità delle condotte ipotizzate a tutte le persone presenti sul posto fino ai diversi ruoli avuti in quella trasferta), è stato un altro l’elemento che ha infiammato gli animi: l’avvocato Antonio Murano, che difende 11 degli indagati, ha evidenziato incongruenze nei verbali di arresto, che risultano firmati alle 23 del 19 gennaio pur contenendo elementi di sommarie informazioni resi alle 3 della notte successiva. Una «anomalia» che avrebbe potuto configurare un’ipotesi di falso a fronte della quale il Pm D’Antona ha chiesto il trasferimento degli atti alla procura per procedere contro l’avvocato che aveva fatto quelle affermazioni, suscitando la dura reazione del collegio dei legali. «Iniziativa inopinata» l’anno definita i componenti del collegio difensivo, stigmatizzando l’iniziativa «nei confronti di un difensore reo di aver assolto con passione ed acume il suo mandato» ed hanno chiesto «che l’intera udienza sia fonoregistrata, impedendo da un lato atteggiamenti intimidatori della pubblica accusa e dall’altro il non travalicamento della funzione difensiva in eventuali invettive gratuite» oltre che l’inoltro del verbale al Csm , al Consiglio dell’Ordine di Potenza e alla locale Camera Penale «per le valutazioni del caso».

Continuano le iniziative sociali Intanto le città di Melfi e Rionero in Vulture, con le rispettive società sportive e le scuole calcio locali hanno organizzato per oggi un pomeriggio sportivo presso lo stadio comunale «Pasquale Corona» di Rionero in Vulture, dalle 15.30 alle 18. Coinvolti oltre 100 ragazzi di età compresa tra i 7 e 12 anni. «Un pomeriggio di gioco e riflessione - è scritto in una nota dai due sindaci - per ricordare i valori dello sport: collaborazione, aiuto reciproco, condivisione, rispetto delle regole, tolleranza, inclusione e per ribadire con forza il no alla violenza».

Dieci tifosi arrestati passano dal carcere ai domiciliari - Passano dal carcere agli arresti domiciliari dieci dei 25 tifosi della Vultur Rionero arrestati il 19 gennaio scorso dopo l’omicidio di Fabio Tucciariello, di 39 anni, investito dall’auto guidata da un supporter del Melfi, Salvatore Laspagnoletta, di 30, a Vaglio Basilicata (Potenza). Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Potenza, accogliendo parzialmente il ricorso degli indagati.
Hanno lasciato il carcere per gli arresti domiciliari - dopo che il Tribunale del Riesame ha riqualificato la loro imputazione - Pasquale Archetti, Michele Maulà, Savino Gerardo Labella, Andrea Mecca, Giuseppe Walter Mecca, Antonio Barozzino, Michele Pio Corella, Donato, Alessandro e Michele Tirriciello.
Rimane agli arresti domiciliari, dove si trovava già dopo l'interrogatorio di garanzia, per motivi di salute e familiari, Attilio Capobianco. La decisione per gli altri 14 tifosi della Vultur Rionero e per Laspagnoletta è attesa nelle prossime ore.

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